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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"L'Italia sono anch'io": parte la raccolta firme per i diritti di cittadinanza

Sono due i temi principali sui quali il comitato "L'Italia sono anch'io" ha lavorato per portare in Parlamento due proposte di legge di iniziativa popolare. Per arrivare all'obiettivo servono 50 mila firme a livello nazionale

Dopo Reggio Emilia, Siena, Firenze e tante altre Province italiane è arrivato anche a Modena "L'Italia sono anch'io", il comitato di promozione dell'iniziativa nazionale volta a modificare l'attuale normativa sui diritti di cittadinanza e di voto delle persone straniere. L'obiettivo è quello di arrivare a presentare due proposte di legge di iniziativa popolare in Parlamento: per poter fare questo è però necessario raccogliere a livello nazionale 50 mila firme in sei mesi, traguardo tutt'altro che facile da raggiungere, dovendo partire con la campagna di sensibilizzazione e informazione per poi arrivare alla raccolta vera e propria.

La prima proposta, sulla cittadinanza, prevede sostanziali differenze dall'attuale legge 5 febbraio 1992, n.91 che si basa sul principio dello jus sanguinis. Ciò che si va a proporre è l'abbandono di questo principio in favore dello jus soli (diritto di essere cittadini del Paese in cui si nasce), evitando così che i minori, nati in Italia da stranieri, debbano fare richiesta di cittadinanza arrivati al 18° anno d'età, col rischio di essere rimpatriati al Paese originario dei genitori. "La legge 5 febbraio 1992 è quasi da regime di apartheid - ha detto Cecile Kyenge del Comitato nazionale "L'Italia sono anch'io" -: l'Italia deve fare un percorso di democrazia perché non è un problema solo dei leghisti, c'è una distrazione generale su questi temi".

Il secondo tema riguarda invece il diritto di voto per la partecipazione politica e amministrativa e il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalità: la proposta è quella  elaborata dall'Anci del 2005 che metterebbe di fatto in atto un principio della Convenzione di Strasburgo del 1992 sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale. La proposta è dunque di dare il diritto di voto in città, province e regioni a stranieri in possesso di titolo di soggiorno da almeno 5 anni per il suffragio universale nelle comunità locali.

La raccolta firme inizierà giovedì 15 settembre presso la festa del PD che ha prestato il proprio evento a sostegno di questa causa pur non essendo tra i promotori di questa campagna. "Abbiamo bisogno di chiunque volesse aiutarci materialmente per questa raccolta - ha detto Giorgio Bonini della Caritas - perché ci sarà bisogno di personale ai banchetti e di certificatori". Il comitato promotore è formato da Arci, Acli, Asgi, Caritas italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca, Comitato 1° Marzo, Emmaus Italia, Fcei, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il razzismo è una brutta storia, Rete G2, Tavola della Pace e Coordinamento nazionale degli Enti per la Pace e i Diritti umani, Terra del Fuoco, Ugl Sei, Dawa, Carlo Feltrinelli (editore) e Graziano Delrio (sindaco di Reggio Emilia).

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