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Cronaca

Itinerari Modenesi | I 4 luoghi più belli in autunno sull'Appennino modenese

I colori dell'autunno sono un motivo in più per visitare i luoghi più affascinanti dell'Appennino modenese e del parco del Frignano. Ecco le mete e i percorsi più belli

I colori dell'autunno sono senza troppi giri di parole stupendi e per gli amanti della fotografia, ma anche per chi apprezza semplicemente la bellezza, l'Appennino modenese offre itinerari molto interessanti dove ammirare questi colori e questi profumi autunnali. 

MONTE CIMONE

Il viaggio alla scoperta dell'autunno sul monte Cimone parte da Bellagamba, piccola comunità vicino a Fiumalbo, e seguendo il tracciato del CAI 493 si guada Rio Acquicciola, per poi salire lungo il dorsale sud-ovest del Monte Lagoni. Lì sono visibili proprio in questo periodo, cioè nella tarda estate, fioriture di calluna e carlina bianca. A circa 1.700 metri di altitudine il sentiero esce improvvisamente dal bosco e si alternano praterie a fasce rocciose. Si prosegue verso nord sul sentiero CAI 447 su un terreno argilloso e nerastro, si sfiora la sommità del Monte Piazza prima di incontrare nuovamente le rocce arenacee nella cresta rocciosa che sale ripidamente fino al Monte Cimoncino. Da qui al Cimone è un breve saliscendi fino alla cappella dedicata alla Madonna della Neve. Consigliaom una giornata limpida, perché permetterà di vedere tutta l'Italia settentrioale e gran parte di quella centrale, comprese le isole dell'arcipelago toscano e la Corsica, ma non solo, con l'aiuto di un binicolo la vista si estenderà fino all'Istra, alle cime alpine a sud est fino al Monte Amita e al Terminillo.

LAGO SANTO

Il percorso dal Lago Santo al Monte Rondinaio per Foce Giovo è forse uno dei più frequentati ed un motivo ci sarà, anzi anche più di uno. Si tratta di un itinerario alla scoperta dell'alta valle delle Tagliole, il settore più alpestre del Parco. L'itinerario si svolge lungo un crinale alto, roccioso, continuo, con un campionario di morfologie glaciali molto ampio. Si possono ammirare depositi morenici, conche in cui si annidano splendidi laghetti, rocce montonate e circhi delimitati da ripide scarpate, sino ai rock glaciers. L'escursione inizia presso il parcheggio sottostante il Lago Santo, lungo il sentiero CAI 523 in direzione del Lago Baccio. Superato l'emissario del Lago Baccio il percorso continua in una faggeta che conclude presso pianoro delle Gore, ricco di acque sorgive e acquitrini con un'interessante vegetazione palustre. Comincia poi una ripida salita in ambiente aperto fino a Foce Giovo. Il tracciato percorre quindi il sentiero 00  attraversando pendii detritici cosparsi di massi. Dal punto in cui si incrocia il sentiero 517 lo sguardo si apre sul circo del minuscolo Lago Torbido che ospita una cospicua colonia di marmotte. Si sale ancora più in alto fino alla cima del Monte Rondinaio. In questo punto il percorso è piuttosto esposto e richiede un minimo di attenzione. Dalla vetta lo sguardo si apre su tutta la Garfagnana e sulle Alpi Apuane. L'ultima parte del percorso scende lungo la cresta orientale del Monte fino all'incrocio col sentiero CAI 523, dove si volta a destra discendendo per il vallone glaciale, fra praterie, brughiere a mirtilli, rocce montonate e copiosi ruscelli. 

LAGO DELLA NINFA

Si situa ai piedi del Monte Cimone a 1.500 metri di altitudine nel comune di Sestola. Famoso in inverno come località sciistica, ma è in estate che riesce meglio a trasmettere la sua armoniosità. Oltre alle escursioni è perfetto per i bambini che avranno a disposizione un baby park a pagamento fornito di giochi gonfiabili. Il luogo prende il nome da una nota leggenda popolare secondo cui anni e anni fa nelle acque del lago una bellissima ninfa dai freddi occhi verdi. Cacciatori, pastori e carbonari l'amavano per la sua bellissima voce, con cui ogni giorno cantava alle montagne. Si divertiva a far innamorare quegli uomini, li lusingava con sguardi languidi e pieni di promesse, gettava verso di loro un ponte di cristallo e li invitava a raggiungerla. Quando loro pensavano di essere ormai vicini per abbracciarla, lei spezzava il ponte e loro morivano annegati. La leggenda è ambientata in un'altra leggenda, infatti questa storia sarebbe nata poiché il re dei Gorghi si innamorò di una pastorella, ma quell'amore non era ricambiato. Così il re impedì che lei potesse provare amore per altri. Un giorno si presentò un bel cacciatore e fu colpito dalla bellezza della ragazza, ma il re fece mettere in giro la voce che si trattasse di una Ninfa maligna. Lui però non li ascoltò e volle raggiungere la ragazza, e anche lei si perse nello sguardo del cacciatore innamorata. Conscia del suo destino ricreò il ponte e i due tentarono di raggiungersi, ma poco prima di riuscire ad abbracciarsi, il ponte si ruppe su maledizione del re, ed entrambi precipitarono nel lago dove affogarono. Dalla leggenda sono nate delle testimonianze, più o meno attendibili, di chi dice di sentire in nottate serene il lamento della ninfa che cerca il suo cacciatore sulla riva. Altri invece sostengono che le due nuvolette che salgono dalle acque del lago e che si cercano, sono gli spiriti dei due innamorati.

LAGO PRATIGNANO

E' un paradiso per tutti gli amanti della fotografia e di Instagram, infatti questo lago combina la trasparenza dell'acqua con i colori autunnali delle foglie dei faggi secolari che lo circondano. Lo si raggiunge partendo dal rifugio Capanna Taassone attraverso un facile sentiero che porta al passo della Riva. Il dislivello non è mai superiore ai 150 metri, infatti si tratta della tipica scampagnata in famiglia tranquilla e volta a conoscere meglio la natura.  Si prosegue scendendo lungo la dorsale dei monti omonimi, e lì è d'obbligo fermarsi ed ammirare le valli dell'Ospitale e della Dardagna, che domina dalle cinme del Corno alle Scale e della Cima La Nuda, tutte di formazione glaciale le cui origini sono ben evidenti ad un primo sguardo. Si supera il manto erboso, che consigliamo di attraversare in primavera quando è ricoperto di fioriture di orchidee, e si raggiunge la conca del Lago Pratignano.

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