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Cronaca Spilamberto

Itinerari Modenesi | Le 4 curiosità sul Castello di Spilamberto

Spilamberto è uno dei borghi più interessanti e caratteristici delle terre modenesi e ha come simbolo sia l'aceto balsamico tradizionale sia la Rocca di Spilamberto. Due elementi che si trovano nello stesso luogo e che andremo a scoprire

Spilamberto è uno dei borghi più interessanti e caratteristici delle terre modenesi e ha come simbolo sia l'aceto balsamico tradizionale sia la Rocca di Spilamberto. Due elementi che si trovano nello stesso luogo e che andremo a scoprire nelle 4 curiosità che non sapevate del Castello di Spilamberto

MUSEO DELL'ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE.  “Il vero Aceto balsamico tradizionale è prodotto nell’area degli antichi domini estensi. È ottenuto da mosto d’uva cotto; maturato per lenta acetificazione, derivata da naturale fermentazione e da progressiva concentrazione mediante lunghissimo invecchiamento in serie di vaselli di legni diversi, senza alcuna addizione di sostanze aromatiche." E' questa la descrizione che dà inizo al tour all'interno del Museo dell'Aceto Balsamico Tradizionale all'interno del Castello di Spilamberto, nel quale è raccontata la storia del prodotto e il procedimento necessario affinché dal mosto arrivi alla tavola. Il museo è stato pensato come un vero e proprio viaggio all'interno dell'immaginario dell'aceto balsamico tradizionale, per assaporarne gusti, storie e tradizioni.

IL TORRIONE DELLA STORIA DI SANGUE DI MESSER FILIPPO. Nel 1500 l'Inquisizione controllava la giustizia a Modena così come in Europa. Il protagonista di questa amara vicenda fu Messer Filippo, che condannato dall'Inquisizione per eresia venne rinominato il Diavolino, che fu rinchiuso nella prigione del Castello di Spilamberto. Un ambiente di 150 metri quadri dove il prigioniero soffriva freddo, reclusione e fame. Quei tre mesi di reclusione bastarono al condannato per impazzire. Ogni giorno doveva sopportare il dolore della sua ragione e con il sangue che usciva dalle ferite inferte durante la tortura scrisse sui muri la sua verità:  era stato ingannato da una donna, probabilmente sua amante, che temendo il marito lo fece imprigionare, ma mai Messer Filippo ebbe giustizia.

UN BALCONE, CHE RIVOLUZIONE! Il castello venne edificato nel 1210 dalla famiglia Rangoni per controllare i confini bolognesi sul Panaro. La Rocca rimase in possesso dei Rangoni per oltre 650 anni, poichè gli Estensi giunti nel 1353 a Modena concessero alla famiglia "idigena" il feudo all'interno dei territori degli Este. La struttura fu quindi pensata e realizzata per scopi militari, ma nel '700 venne deciso di apportare una modifica alla struttura, infatti fu realizzato un balcone esterno che doveva riprendere lo stile basso-medioevale del castello, come fosse un'illusione per chi  lo avesse visto. Fu presa questa decisione poiché si voleva ingentilire il torrione. 

I LUOGHI DELL'ACETO. Oltre al museo della storia dell'Aceto Balsamico Tradizionale, a tramandare questa tradizione sono altri due luoghi all'interno del castello. Infatti, troviamo l'elegante cortile avvolto nella struttura a pianta quadrata della Rocca, che è oggi una vetrina di eccellenze enogastronomiche. A questa si aggiunge la Sala Formaggiaia che accoglie un laboratorio dimostrativo dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.

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