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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Lavori utili, per i condannati servizio volontario negli ospedali

L'Azienda sanitaria potrà utilizzare nei propri servizi persone per le quali il giudice decide la sospensione del processo con "messa alla prova". Oltre 600 persone hanno effettuato presso l'Ausl il percorso di conversione della condanna

Una convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità all’interno degli ospedali e delle strutture sanitarie. E’ stata sottoscritta lo scorso 24 luglio dal Presidente del Tribunale di Modena Vittorino Zanichelli e dal Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena Massimo Annicchiarico. In base a questo accordo, che ha durata di tre anni, l’Azienda sanitaria potrà utilizzare nei propri servizi persone per le quali il giudice decide la sospensione del processo con “messa alla prova” in lavori di pubblica utilità, una possibilità introdotta dalla legge 67 del 2014 per i reati meno gravi.

Si applica infatti se il reato è punito con la sola pena pecuniaria o con pena detentiva non superiore a quattro anni. La messa alla prova offre agli imputati e agli indagati per i reati meno gravi la possibilità di evitare il processo, in cambio devono sottoscrivere un programma di trattamento che prevede l’adempimento di una serie di prescrizioni  e lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità non retribuito.

Le attività possono essere svolte negli ospedali e nelle strutture territoriali della provincia di Modena (ad esempio: poliambulatori, case della salute, servizi di sanità pubblica) e sono di diversi tipi: dall’accoglienza degli utenti ad attività logistiche e tecnico-amministrative, dal supporto alle attività assistenziali all’educazione alla salute.

“Ritengo che l’Azienda sanitaria possa contribuire nel mettere concretamente in pratica lo spirito della legge, impiegando gli imputati, in affiancamento al nostro personale, in attività di rilievo collettivo con uno spirito orientato alla costruzione di capitale sociale" commenta Massimo Annicchiarico. Il Presidente Zanichelli ha ricordato che “la legge introduce questo nuovo istituto della messa alla prova con l'obiettivo di favorire il reinserimento degli imputati, decongestionando il processo penale e evitando accessi al carcere per imputati di reati circoscritti e di lieve entità e allarme sociale. L'affidamento al servizio sociale avviene secondo un'analisi attenta delle attitudini e caratteristiche degli imputati che richiedono di usufruire di questa opportunità”.

In occasione della sottoscrizione della nuova convenzione sulla “messa alla prova”, Tribunale e Azienda USL di Modena hanno rinnovato l’accordo relativo alla guida in stato di ebbrezza per uso di alcol e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, che consente di ottenere l'estinzione del reato svolgendo, a determinate condizioni, il lavoro di pubblica utilità presso gli enti convenzionati con il Tribunale. Tra questi, dal 2011, c'è l'Ausl che realizza importanti progetti per una maggiore consapevolezza ai rischi legati all'uso e all'abuso di alcolici e di sostanze psicoattive. L'azienda sanitaria modenese ha deciso di affiancare alla prevenzione e alla sensibilizzazione, una proficua attività riabilitativa delle persone che, a causa dell'abuso di alcol o stupefacenti, hanno commesso uno dei reati previsti negli articoli 186 e 187 del codice della strada. Ad oggi oltre 600 persone hanno effettuato il percorso di conversione della condanna penale in lavori di pubblica utilità svolti presso le strutture ospedaliere e territoriali della nostra provincia.

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