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Cronaca

Libretti e Buoni postali, una storia di 153 anni di risparmio

Due "compleanni" importanti negli uffici postali della provincia di Modena: Libretti e Buoni Fruttiferi Postali compiono rispettivamente 140 e 90 anni di vita. Due forme di risparmio che hanno fatto la storia

In oltre 150 anni Poste Italiane si è confermata la “cassaforte sicura” dei risparmiatori, grazie alla sua ampia e qualificata offerta di prodotti di investimento. Nemmeno il difficile scenario economico-finanziario degli ultimi anni ha modificato tale preferenza da parte delle famiglie del Modenese che, anzi, hanno aumentato la loro propensione al risparmio, continuando ad affidare a Poste Italiane la garanzia per il loro sereno futuro economico. 

In particolare, il loro apprezzamento si rivolge ormai fin dal 1925 ai Buoni fruttiferi postali (in tutta la regione lo stock complessivo di Bfp supera attualmente il valore di 11 miliardi di euro) che, insieme ai preesistenti Libretti postali, che attualmente sono oltre 172.000 in provincia di Modena, rappresentano un approdo sicuro e garantito dallo Stato. 

Un po’ di storia
Una storia, quella del risparmio postale, che si è intrecciata strettamente con il percorso di sviluppo economico e sociale del territorio. Investendo i propri risparmi nei Buoni fruttiferi postali, anche i cittadini del Modenese hanno infatti contribuito a fornire allo Stato le risorse necessarie alla realizzazione di opere pubbliche e infrastrutture fondamentali per il progresso dell’Italia.

Nel 1875, su iniziativa del Ministro delle Finanze Quintino Sella il Parlamento approvò la legge che istituì le Casse di Risparmio Postali. Nello stesso anno le Regie Poste emisero il Libretto di Risparmio Postale, disponibile dall’anno successivo, e rivolto in particolare ai piccoli risparmiatori. I libretti attivati furono 57 mila nel 1876, 4.300.000 nel 1901 e  arrivarono a circa 6 milioni nel 1912.

Il 1925 fu l’anno di nascita dei Buoni Fruttiferi Postali che affiancarono i già affermati Libretti di Risparmio postale e, come questi, consentirono allo Stato italiano di acquisire risorse per finanziare la realizzazione di opere pubbliche. La prima emissione risale al marzo del 1925 nei tagli da 100, 500, 1.000 e 5.000 lire. Riscossero un successo immediato: dopo un mese l’ammontare complessivo dei risparmi investiti in Buoni Postali Fruttiferi era già di circa 30 milioni di lire, toccando i 470 milioni a dicembre dello stesso anno. La cifra si triplicò in poco più di tre anni: 1.500 milioni di lire al 30 giugno del 1928. Si pensò anche agli italiani che vivevano all’estero per i quali fu emessa una serie speciale di Buoni Postali Fruttiferi in sterline e in dollari. Il successo dei Buoni fu tale che si sottoscrissero anche durante la seconda guerra mondiale con tassi fra il 4 e il 5%.

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