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Macachi modenesi liberi. Ora hanno un sito web e cercano fondi

I 16 macachi dell'Università di Modena sono ospitati in un centro specializzato in Maremma. Lo spiega la LAV che mostra la nuova casa di questi primati al centro di una battaglia durata anni

Dopo una campagna di protesta durata anni, a suon di manifestazioni e cortei, nonchè di appelli politici e interrogazioni parlamentari, l’Ateneo e il Comune di Modena hanno dato attuazione al Protocollo che ha sancito lo stop ai test sui primati. Questo ha significato la dismissione della colonia dei 16 macachi dello Stabulario, diventati il simbolo della battaglia animalista. Gli animali sono quindi stati affidati alla LAV, Onlus riconosciuta dai Ministeri della Salute e dell’Ambiente, che ora è impegnata a garantire le esigenze degli animali vita natural durante, presso il Centro di recupero animali selvatici ed esotici di Semproniano, in Maremma. 
 
“La straordinarietà di questa storia a lieto fine è ancora più evidente se si considerano i dati ufficiali più recenti forniti dal Ministero della Salute in materia di animali usati a fini sperimentali, che evidenziano un incremento del numero di macachi nei laboratori italiani. In questo contesto, la dismissione di questi 16 macachi da parte dell’Ateneo di Modena, è un segnale importante; una goccia nell’oceano, è vero; ma non dimentichiamo che anche con il nostro impegno e la nostra costanza siamo riusciti a ottenere risultati clamorosi e fino a qualche anno fa insperati: la chiusura dell’allevamento Green Hill, la sua condanna confermata anche in secondo grado e l’affidamento in famiglia di tutti i 2600 beagle, nonché il divieto per Legge di allevamento di cani e scimmie a fini sperimentali. Ora abbiamo ottenuto la vita di questi 16 macachi, ma nel recente passato ci siamo presi cura anche di gatte e topi provenienti da laboratori: ricollocare questi animali, nel rispetto delle loro caratteristiche etologiche, richiede impegno e capacità che vanno incoraggiate e sostenute”.
 
Nel Centro di Recupero di Semproniano (Grosseto), ai 16 macachi sono dedicate due nuove strutture appositamente realizzate, un medico veterinario e due specializzati in primatologia, con tutto il necessario per riprendere confidenza nel gruppo, cibarsi con frutta, semi e verdura - che Coop Italia, che ringraziamo, ha scelto di fornire gratuitamente per sostenere questo importante progetto - riscaldati dalla luce naturale del sole e liberi di giocare.

Le scimmie hanno anche un sito internet loro dedicato (imagnifici16.lav.it) dove i volontari presenteranno conl tempo i 16 macachi e Valeria, la persona che li assiste fin dal primo giorno. La "libertà" di questi animali ha però un prezzo e l'associazione invita quindi i cittadini a donare denaro per contribuire alle necessità e alle cure.

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