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Cronaca

Magner Bein | La storie e i segreti contenuti nello Scrigno di Venere

Per molti la prima volta che lo hanno visto è stato a Masterchef con lo chef Bruno Barbieri. La storia dello scrigno più misterioso della cucina emiliana ha però una storia più antica e tutta da scoprire

Leggende e realtà si accavallano e si confondono così bene che a volte non si comprende quale sia il confine. Così è per la storia dei Tortellini, che il Tassoni trattò ne "La Secchia Rapita". Tutti abbiamo pensato di sapere di ogni storia ed ingrediente del piatto emiliano più famoso al mondo, finché lo chef Bruno Barbieri di Masterchef non ha proposto ai suoi concorrenti lo "Scrigno di Venere" definendolo: "Uno dei piatti tipici della cucina emiliana". La domanda sorge spontanea: che cos'è lo scrigno di Venere?

 Si tratta di un cestino di pasta brisé contenente tortellini, ragù, besciamella e parmigiano reggiano, che lo chef aveva descritto come fosse usuale nella cucina emiliana. Il punto è che le redzore si sono ritrovate a bocca aperta, perché infatti poche ne conoscevano l'esistenza. Si tratta di un piatto molto difficile, infatti Bruno Barbieri aveva messo in seria difficoltà i concorrenti di Masterchef con questo piatto, tanto che Bastianich aveva commentato il piatto della naufraga Rachida con: "Stasera tutta Bologna piange per il tuo scrigno, tutti piangono in strada".

Rachida a parte, molti emiliani hanno guardato il piatto stupidi non concordando con Barbieri sulla sua "tipicità". Prima di tutto comprendiamo il perché del nome: secondo la leggenda il tortellino nacque alla locanda Corona presso Castelfranco Emilia, dopo che l'oste, entrato in camera di Venere, la vide completamente nuda. Il fascino dell'ombelico gli impose di riprodurlo in cucina. Il nome è perfetto allora per indicare un contenitore di tortellini. 

Degli Scrigni di Venere il primo libro di cucina a parlarne è "The essentials of classic italian cooking" di Marcella Hazan, in cui viene raccontato di un ristorante "Al Cantunzein" che proponeva questo piatto segreto ai propri clienti. L'idea nacque dallo chef Evio Battelani e l'idea dello scrigno era duplice, da un parte la forma chiusa, e dall'altra il segreto fino all'ultimo per il cliente del contenuto di quel piatto. Infatti Evio si divertiva a far scoprire i segreti dello scrigno boccone dopo boccone. Un piatto non così tradizionale come voleva farci credere Barbieri, ma sicuramente interessante da provare. 

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