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Cronaca

Magner Bein | La storia del Lambrusco. Chi inventò il vino modenese?

Il Lambrusco che origini ha avuto e com'è cambiato nel tempo? Dagli antichi romani al vino preferito di alcuni papi, dall'essere la Coca-Cola Italiana all'essere il vino più romantico al mondo

La storia del Lambrusco è intrisa di sapori, leggende e tradizioni che molto spesso sembrano fondersi. Per comprenderla fino infondo bisogna partire dallo studio della parola stessa di questo vino che da sempre ha diviso. C'è chi sostiene che sia l'insieme di due parole, ovvero labo (prendo) e ruscus (punge il palato) e quindi racconta dell'essere. E chi invece parla di labrum (magine dei campi) e ruscum (pianta spontanea), e quest'ultima interpretazione sarebbe un indizio importante per comprendere non solo l'origine del nome, ma del vino stesso. 

PROVENIENTE DALL'ANTICA ROMA. Un altro paradosso riguarda il fatto che il vino fosse noto già 2000 anni fa ma la sua pianta è coltivata solo dal '300. Infatti autori romani come Virgilio e Catone parlano di questo vino, il primo di "vite labrusca" e il secondo nel "De agri cultura". E oltre a loro vi sono anche Varone nel "De re rustica" e Plinio il Vecchio nel "Naturalis Historia". Tuttavia nessuno di loro cita la coltivazione ad hoc del vino e infatti la prima descrizione di tale coltura risale a Pietro De' Crescenzi che visse nel XIV secolo. 

AMATO DA PAPI E SOVRANI. In realtà se si fa riferimento alla parola "Ruscum" non è così strano che da un lato vi sia un vino noto da due millenni e dall'altro che è coltivato solo da 7 secoli. E questo proprio per la sua natura selvatica, anzi si parla di perfezionamento della coltura della vite del Lambrusco solo a partire dal '500. Infatti, un documentato del 1567 scritto dal medico di papa Sisto V, Andrea Bacci,  spiega che in prossimità della città di Modena vi sia l'esistenza di uve rosse che danno viti speziati, odorosi e spumeggianti. Lo spumeggiante comincia a descrivere più attentamente quello che è il Lambrusco, ma il vero vino frizzante modenese giunse solo nel 1700, quando venne introdotta una particolare bottiglia denominata Borgognona, caratterizzata da un vetro resistente e spesso, con relativo tappo di sugeto tenuto fermo con l'aiuto di uno spago. 

LA COCA-COLA ITALIANA. Nel nostro secolo si sono caratterizzati due Lambruschi. E non parlo di due tipologie, perché quelle sono almeno 4, ma proprio di due qualità differenti. E' una storia che pochi conoscono, perché non è legata a Modena, bensì agli Stati Uniti d'America, dove negli anni '70 e '80, il Lambrusco rappresentava il 50% delle esportazioni di vito italiano in America. Il suo successo tra gli Yankees si ottenne per la semplicità a cui il Lambrusco era giunto durante quel ventennio, e ciò piaceva ai palati americani, comunemente non così raffinati come i nostri, tanto da essere denominato la "Coca-Cola italiana". Questa qualità bassa del Lambrusco però venne interotta e ciò riportò negli anni '90 il concetto della qualità al vertice della produzione del Lambrusco. 

IL VINO PIU' ROMANTICO AL MONDO. Tanto che nel 2013 il giornale di inchiesta politica e cultura più famoso al mondo, l'Huffigton Post, scrisse che per San Valentino lo Champagne è passato di moda, ora servono vini rossi e frizzanti, in primis il Lambrusco. Lo stesso Wall Street Journal consiglia il Lambrusco tra i vini da bere giovani. Anche se il più eclatante è il magazine 7x7, il più importante di San Francisco, che consiglia il Lambrusco come vino perfetto da accompagnare alla cucina Messicana.

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