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Cronaca

Magner Bein | Perché la sfogliata è chiamata torta degli ebrei? Un viaggio tra amori proibiti e Turchia

E' il piatto salato probabilmente più noto di Finale Emilia servito in momenti di convivialità, ma le sue origini sono tutt'altro che conviviali. Ecco la storia della sfogliata, del motivo per cui è chiamata torta degli ebrei e soprattutto perché fu usata per vendicarsi

Quando si pensa ad secondo salato di Finale Emilia e della bassa in generale subito viene in mente la Sfogliata o Torta degli Ebrei, che in dialetto tutti conoscono con il nome di Tibùia o Sfuiada. Si tratta di una ricetta di cui è stata testimoniata la presenza nel nostro territorio già dalla prima metà del '600 grazie al lavoro di alcuni centri di artigianato culinario presenti proprio nel territorio finalese. Tra burro, strutto, farina e parmigiano reggiano, questa ricetta potrebbe nascondere una storia molto più interessante di quel che pensiano, che ci porterebbe persino in medio-oriente.

UNA STORIA TRA EBREI, CRISTIANI E MUSULMANI. Se non si conosce la storia di un prodotto il più importante indizio si trova spesso nel nome. Sfogliata è solo un nome descrittivo del prodotto, mentre Torta degli Ebrei è riferito puramente alle origini della sua ricetta, infatti era presente nella comunità ebraica del '600 presente nel territorio della bassa modenese e a ridosso del Po, ma arrivò alle bocche dei finalesi non ebrei solo nel 1861. I due secoli sono giustificati dal fatto che spesso la comunità ebraica era separata da quella autoctona, non solo per motivi religiosi, ma per lo più per scelte politiche che influenzavano poi la gestione dell'ordine pubblico. 

LA RICETTA SEGRETA DELLA COMUNITA' EBRAICA. Finale Emilia iniziò ad accogliere gli ebrei in città sin dalla metà del '500, cioè quando Spagna e Portogallo iniziano a perseguitarli a causa di un'ordinanza della regina Isabella. Gli ebrei che si rifiutavano di farsi battezzare dovevano essere uccisi e così molti fuggirono, e nella zona del finalese è ancora visibile questa storia grazie anche al cimitero ebraico risalente al 1627. Un esempio di architettura ebraica in Italia davvero importante per lo studio della comunità nel nostro paese. 

COME MAI LA TURCHIA? A quanto pare però questa comunità non conosceva la sfogliata, ma essa apparve dopo un viaggio fatto da una famiglia di ebrei che si sarebbe inserita poi successivamente. La famiglia dei Belgradi non aveva origini iberiche, bensì proveniva dalle terre turche. In realtà all'epoca il concetto di Turchia era molto più ampio territorialmente rispetto ad oggi, perciò poteva essere in qualsiasi territorio del medio e vicino oriente. Il contatto con i finalesi avvenne probabilmente là in turchia dove molti condottieri militari di Finale combattevano come mercenari. 

UNA RICETTA PER VENDETTA. E' probabile che grazie a questo contatto la famiglia Belgradi giunse fino a Finale dove portò quella che i turchi chiamavano "Burek", ma il cui nome si perse nella storia. Infatti, la ricetta era conosciuta solo nella comunità ebraica, ma ad un certo punto la sua rivelazione diventò una questione di  matrimonio. Correva l'anno 1861 quando l'ebreo Mandolini Rimini chiese alla famiglia di sposare una ragazza cristiana. La famiglia lo allontanò, lui si convertì al cattolicesimo, e per vendicarsi divulgò la ricetta della torta, sostituendo il grasso d'oca, usato precedentemente, con lo strutto, alimento a loro proibito. 

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