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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Mail minatorie alla comunità ebraica di Modena, fermato un cittadino russo

L'uomo è stato bloccato in Sardegna, in quanto dimorava a Porto Torres. Sequestrate anche sostanze ritenute idonee a creare ordigni artigianali

Giovedì scorso presso l’Aeroporto di Alghero (SS), il personale della Digos della Questura di Sassari ha proceduto al fermo di un cittadino russo, mentre si trovava in procinto di imbarcarsi sul volo in partenza alla volta di Barcellona. L'uomo è infatti indagati per i reati di fabbricazione e detenzione di esplosivi e di "propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa", essendo stati raccolti a suo carico seri elementi in ordine alla detenzione e fabbricazione della cosiddetta “polvere nera”. A seguito della misura precautelare, l'uomo si trova in carcere a Sassari

L’attività di indagine ha avuto origine a seguito dell’acquisizione nei confronti del fermato di precisi indizi di reità relativi all’invio di messaggi di posta elettronica dal contenuto minatorio e antisemita a diverse Comunità Ebraiche presenti sul territorio nazionale, più precisamente Milano, Napoli, Torino, Genova, Ancona, Merano (BZ), Livorno, Ferrara, Casale Monferrato (AL) e Modena-Reggio Emilia.

L’immediata attività d’indagine condotta dalla DIGOS della Questura di Sassari, in stretto raccordo con il Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione/UCIGOS, ha permesso di localizzare l’uomo presso la sua abitazione nel comune di Porto Torres (SS). Successivamente, lo straniero è stato oggetto di costante monitoraggio finalizzato a rilevarne frequentazioni ed abitudini. In esecuzione del decreto di perquisizione emesso dal sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sassari, in seguito, gli uomini della DIGOS di Sassari, con la collaborazione di personale del Compartimento di Polizia Postale Sardegna di Cagliari, hanno proceduto a verificare presso l’abitazione dell’indagato la presenza di tracce del reato. In tale contesto gli operatori hanno rinvenuto e posto sotto sequestro telefoni cellulari, smartphone, tablet, personal computer portatili, e altri supporti informatici quali hard-disk e pen-drive, nonché vario materiale cartaceo, tra cui agende, block notes, quaderni e fogli vari.

L’attività di polizia ha, inoltre, consentito di rinvenire alcuni contenitori in plastica, precedentemente utilizzati per conservare alimenti, contenenti sostanza pulverulenta di colore nero, e altre sostanze che già, in prima battuta, sono state ritenute poter essere precursori di esplosivi; sostanze, cioè, che combinate fra di loro potevano essere utilizzate per la fabbricazione illegale di sostanze esplosive. La certezza, in ordine alla natura delle sostanze sequestrate è stata raggiunta sulla base degli accertamenti tecnici eseguiti dagli artificieri IEDD in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Cagliari, che, nominati consulenti tecnici del P.M., hanno accertato l’elevata potenzialità offensiva del materiale posto sotto sequestro che per la sua micidialità era idoneo a provocare un’esplosione con rilevante effetto distruttivo. 

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