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Cronaca Ospedale Universitario / Via del Pozzo

Malattie infettive, Unimore guida un progetto sui nuovi farmaci

La cura della leishmaniosi e la tripanosomiasi al centro di un programma di ricerca guidato dal nostro Ateneo e finanziato dalla Commissione Europa con un importo di 7,6 milioni, vede coinvolti circa 50 ricercatori di 8 differenti università e 5 piccole e medie imprese

Un nuovo progetto triennale internazionale ha capofila un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Il consorzio di ricerca denominato New Medicine for Trypanosomatidic Infections - NMTrypI, cui è affidata la realizazione del progetto, si concentrerà sullo studio di molecole capaci di curare le malattie infettive generate da microrganismi della famiglia delle Tripanosomatidae quali la leishmaniosi e tripanosomiasi.

Il progetto NMTrypI, che ha ricevuto 7,6 milioni di euro dalla Commissione Europea, vede coinvolti circa 50 ricercatori, 8 realtà accademiche europee o di Paesi in cui queste malattie sono endemiche, Italia, Grecia, Portogallo, Sudan e Brasile, e 5 piccole e medie imprese. Del gruppo modenese, che si occupa della ricerca, coordinato dalla prof.ssa Maria Paola Costi, docente di Biotecnologie Farmaceutiche, fanno parte il prof. Glauco Ponterini, docente di Chimica Fisica, il prof. Luca Costantino, la prof.ssa Annalisa Tait e la dr.ssa Donatella Tondi docenti di Chimica Farmaceutica e Tossicologia, tutti appartenenti al Dipartimento di Scienze della Vita.

La diffusione di malattie infettive generata da microrganismi della famiglia dei Tripanosomatidae, quali leishmaniosi e tripanosomiasi, rappresenta un enorme problema nei Paesi in cui questo tipo di parassiti è endemico: Africa, Sud America e India. L’impatto di queste malattie infettive in Italia è minore, ma non va sottovalutato in quanto la leishmaniosi - ad esempio - diventa un serio problema allorché si associa all’AIDS oppure si diffonde a livello infantile. Rilevante è, invece, la leishmaniosi canina come riserva della malattia, concentrata soprattutto nelle isole. I problemi relativi ai farmaci in commercio sono legati alla loro scarsa efficacia, all’eccessiva tossicità e all’aumentata resistenza. 

“La necessità di nuovi farmaci è impellente – afferma la prof.ssa Maria Paola Costi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia - e lo sarà anche nel prossimo futuro. Il consorzio del progetto NMTrypI utilizza un approccio altamente interdisciplinare per migliorare i principi attivi identificati in lavori di ricerca dal 2000 in poi e pubblicati su riviste di rilievo, brevettati, come nel caso di analoghi dell’acido folico già pubblicati su PNAS nel 2011, oppure derivati del Miltefosine a minor tossicità, del patner greco. Una parte importante del progetto sarà dedicata allo studio di quelle sostanze naturali in grado di contrastare le malattie dai Tripanosomatidae. I farmaci prendono di mira quei meccanismi metabolici associati ad infezioni protozoarie ed a patogenicità”. 

Gli obiettivi principali di questo progetto triennale sono: lo sviluppo di principi attivi che possano essere utilizzati in combinazione con farmaci già impiegati o in fase di sperimentazione, tramite l’utilizzo di una piattaforma comune che faccia confluire esperti specializzati nei vari campi di ricerca, lo sviluppo di biomarker farmacodinamici in grado di identificare le proteine modulate dalle sostanze e di identificare precocemente la resistenza al candidato farmaco.

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