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Cronaca Via Paolo Ferrari

Vertici Ferrari al Mef con Renzi, la Fiom attende al varco: “Ascoltino la fabbrica”

Alcune ore prima dell'arrivo di Marchionne ed Elkann, nonché del premier Renzi, alcune decine di manifestanti presidiano i cancelli del Museo Ferrari. Fiom all'attacco su Jobs Act e rappresentanza sindacale in nel gruppo Fiat

Come il 10 ottobre del 2014 di fronte all'azienda Menù di Medolla, nel cuore dell'area del terremoto. La Fiom-Cgil di Modena 'aspetta fuorì oggi come allora il premier Matteo Renzi, anche stasera atteso in città al Museo Enzo Ferrari per un vertice a porte chiuse con l'ad Fca Sergio Marchionne sulla quotazione di Ferrari Auto. Un anno fa una delegazione del sindacato riuscì a parlare con Renzi, che oggi invece difficilmente si tratterrà visti gli impegni. Tra chi gli parlò nel 2014 c'era il segretario delle tute blu Cgil modenesi Cesare Pizzolla, in testa al presidio di oggi pomeriggio di fronte al Mef. Una cinquantina di persone si è radunata già prima delle 15 con striscioni e bandiere, anche se il presidente del Consiglio è atteso attorno alle 19.

"Siamo qui oggi come eravamo un anno fa all'azienda Menù a Medolla. A un anno di distanza- taglia corto Pizzolla- le cose non sono cambiate: le leggi del Jobs act non andavano bene allora e non vanno bene oggi. Vanno cambiate e vanno ripristinate le vecchie condizioni, anzi andrebbe ampliata la platea che dovrebbe beneficiare delle tutele dell'articolo 18. Chiediamo a Renzi di considerare anche le motivazioni che arrivano dalla fabbrica, per un cambiamento radicale di leggi che non servono nè all'impresa e tantomeno ai lavoratori".

Ma in queste condizioni come si porta avanti la lotta dopo le lettere di diffida contro il Jobs act già inviate alle imprese locali? "La battaglia - assicura il leader Fiom modenese - sta continuando, abbiamo inviato le lettere e ricevuto qualche risposta. Chiediamo alle associazioni industriali un incontro per trovare soluzioni condivise, se questo non ci sarà la responsabilità sarà solo loro: in questo caso, le imprese si dovranno confrontare coi sindacati azienda per azienda".

Su Jobs act e contrattazione, incluso il recente botta e risposta tra il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e la leader Cgil Susanna Camusso, anche il segretario Cgil di Modena Tania Scacchetti cita l'incontro di stasera al Mef. "Sarebbe interessante che anche oggi, giorno in cui è prevista la partecipazione di Renzi a Modena a una riunione di lavoro della Ferrari con un gruppo di investitori stranieri, qualcuno affrontasse queste tematiche - manda a dire Scacchetti - con il presidente del Consiglio, sostenitore di quel Marchionne che ha scelto di non applicare una sentenza della Corte Costituzionale, lasciando fuori dal confronto la Fiom-Cgil ampiamente rappresentativa dei lavoratori in Fca, Cnh, Ferrari e Maserati".

E sarebbe interessante, aggiunge il segretario della Cgil di Modena, "che qualcuno ricordasse che se il territorio modenese ha grandi imprese, distretti che competono nel mondo, è anche grazie al ruolo giocato dai lavoratori e dalle loro rappresentanze: Confindustria deve sapere che la Cgil non rinuncerà a ricercare soluzioni per via negoziale ma, al contempo, non è intenzionata ad assistere passivamente alla costruzione di una 'riforma Frankestein' che non sarebbe funzionale nel Paese".

(DIRE)

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