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Cronaca

Fiat: SEL e Cisl in contrapposizione sullo sciopero di oggi

Lo sciopero indetto da Fiom ha trovato alleati nella Sinistra Ecologica Libertà che scenderà in piazza insieme ai metalmeccanici. La Cisl invece si mantiene su altre posizioni e chiede più coesione sindacale

Sinistra Ecologica Libertà di Modena rende noto il proprio sostegno allo sciopero di tutta la categoria dei metalmeccanici della nostra Provincia indetto da Fiom. SEL non solo sostiene l'iniziativa ma approva ogni punto indicato dal sindacato sulle motivazioni che hanno portato alla manifestazione nazionale Fiat e generale di Modena. "Come Sinistra Ecologia Libertà pensiamo - dice la nota SEL - che lo sciopero ed il conflitto sociale esercitato in maniera democratica abbiano un senso profondo. La democrazia, il contratto, la dignità del lavoro, il salario non sono mere battaglie sindacali, ma hanno a che fare con il modello di società che abbiamo in mente. Senza democrazia, in fabbrica come nella società, senza un progetto industriale che sappia traguardare la crisi, senza una discussione seria su Fiat e Fincantieri non c’è l’alternativa". Non la pensano allo stesso modo il segretario provinciale della Fim-Cisl di Modena, Claudio Mattiello e il segretario provinciale della Cisl, William Ballotta che criticano l'iniziativa e la Fiom per aver evocato il contratto di Pomigliano. "Evocare l’accordo di Pomigliano è sbagliato e scorretto perché – spiega Mattiello – quell’intesa è nata per ragioni a se stanti e per tutelare l’occupazione in un territorio molto diverso dal nostro. È chiaro che non accetteremo un 'copia e incolla' di quell’accordo in tutti gli stabilimenti Fiat. Per quanto riguarda la Ferrari – continua il segretario Fim - siamo interessati a discutere con l’azienda investimenti e aumenti di produttività in cambio di più ricchezza e diritti per i lavoratori. L’azienda per ora non risponde, aspettiamo di avere riferimenti certi sui modelli contrattuali da applicare a Maranello". Infine Ballotta vorrebbe maggiore coesione: "I metalmeccanici Cgil sono liberi di manifestare, anche se non condivido le motivazioni. In questo momento di crisi non solo economica, il sindacato deve dare segnali di maggior coesione, anziché – conclude Ballotta – dividersi per ragioni che i lavoratori non comprendono".

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