rotate-mobile
Cronaca

Picchiata, minacciata e poi abbandonata con i figli: ora resta senza casa

Una vicenda drammatica quella di una giovane straniera residente a Modena, il cui marito è fuggito nel paese d'origine. Ora è sotto sfratto e rischia di non avere più un tetto per sè e per i bambini

“Chiedo solo una casa da poter affittare”, è il suo appello. Ecco quanto basterebbe per dare un lieto fine alla storia drammatica di questa famiglia. Era arrivata in Italia insieme al marito più di 10 anni fa, nella speranza di costruire una famiglia in un paese che offre molte più opportunità di quello d'origine. Una speranza che pian piano aveva preso corpo, con la nascita di due bambini e l'apertura di un'attività da parte dell'uomo. Poi qualcosa si è rotto. Il marito si è fatto rabbioso e insoddisfatto, fino a diventare violento. Alle percosse sono seguite le minacce a mano armata, che la giovane ha subito fino al punto in cui si è convinta a denunciare tutto alle forze dell'ordine, avviando anche la causa per la separazione. Da quel momento l'uomo è fuggito, lasciando sola la donna e i bambini.

E' la sintesi degli ultimi tormentati anni di una giovane straniera - che chiameremo B. - che oggi vive a Modena insieme a due figli. Due bimbi nati in Italia, che frequentano le scuole e sono perfettamente inseriti nella loro comunità. Ma che da aprile scorso, o forse ben prima, vivono senza un padre.

Sei mesi fa, infatti, si è verificato l'episodio chiave che ha sconvolto la famiglia. Dopo l'ennesima sfuriata, il marito ha perso completamente le staffe e ha minacciato B. di morte, puntandole un coltello alla gola. In quella circostanza, accaduta davanti a diversi testimoni, la ragazza ha deciso di rompere gli indugi e denunciare l'accaduto ai Carabinieri. In caserma ha riferito per filo e per sego quanto era stata costretta a subire da parte di un uomo che, oltre alle violenze, aveva anche smesso di garantire sostentamento economico alla moglie e ai figli, rifiutandosi di concedere il denaro guadagnato con la sua attività.

La segnalazione alle forze dell'ordine era coincisa anche con la decisione di chiedere la separazione. Una decisione non banale, in quanto in netto contrasto con i convincimenti della cultura d'origine della famiglia, secondo la quale è un'onta per la donna anche solo maturare propositi di divorzio.

Fortunatamente sono intervenuti il Centro Antivioleza e i Servizi Sociali del Comune di Modena, che hanno trasferito la donna e i bambini in un albergo cittadino per salvaguardare la propria loro incolumità.

Dopo un breve periodo sono potuti rientrare a casa. Già, perchè nel frattempo il marito di B. ha deciso di fuggire: senza avvisare ha fatto rientro in patria, dopo aver ceduto la sua attività, senza più dare sue notizie e senza ovviamente corrispondere alcun sostegno alla moglie e ai figli. Così facendo l'uomo si è di fatto sottratto alla causa per separazione che la moglie ha intentato e che si preannuncia complessa da un punto di vista legale, a fronte di un'unione sottoscritta in un paese lontano con regole e consuetudini molto distanti dalle nostre. Quantomeno B. e i bambini hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, senza il rischio di incorrere nuovamente nelle ire di un padre e di un marito violento.

Per B. il 2022 è stato un anno di stravolgimenti. Di fronte all'impossibilità di mantenere sè stessa e i figli, si è rimboccata le maniche e si è affacciata ad un mondo e ad una società che prima non conosceva perché fino ad allora la sua dimensione era esclusivamente quella casalinga, relegata tra le mura di casa. Così è uscita di casa, ha trovato un lavoro e ha iniziato a rendersi conto di cose di cui non era a conoscenza, tra cui che pare il marito non pagasse l’affitto da tempo. Per questo ora B. è sotto sfratto: da mesi vive con le utenze staccate e entro breve dovrà lasciare il suo appartamento. Si attende solo l'arrivo dell'ufficiale giudiziario. 

A questa tegola se ne è aggiunta un'altra, nel momento in cui la ragazza e gli amici che la sostengono si sono dovuti confrontare con il tema della ricerca di una nuova casa. Qui si è spalancato davanti a loro il tema degli affitti, che a Modena rappresenta un nervo scoperto. Prezzi molto alti anche per locali di modeste dimensioni e soprattutto una diffidenza nei confronti degli stranieri. La giovane ha raccontato di essersi vista sbattere la porta in faccia a causa delle sue origini: questo nonostante abbia un contratto di lavoro e garanzie da parte di amici. Può permettersi di pagare un affitto fino a 650 euro mensili: ma finora le ricerche non hanno prodotto risultati. Neppure attraverso le associazioni di volontariato, le parrocchie o altri enti.

I Servizi sociali hanno proposto a B, una nuova sistemazione in albergo, che tuttavia non si sposa con le necessità di due bambini piccoli, prima fra tutte quella di poter cucinare i pasti. Per un alloggio popolare, le è stato detto, non ci sono le condizioni. "Chiedo solo una casa", è il suo appello. La speranza è che una storia drammatica possa trovare finalmente pace, in una Modena che si proclama accogliente, ma che talvolta si gira dall'altra parte.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Picchiata, minacciata e poi abbandonata con i figli: ora resta senza casa

ModenaToday è in caricamento