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Cronaca

Misteri Modenesi | I riti magici degli Etruschi lungo il Secchia

I grandi cambiamenti economico-sociali portati dagli Etruschi nel territorio modenese li avevo già raccontati, così come l'introduzione di cibi come la spongata, ma un aspetto ancora più affascinante circonda il mondo etrusco, ossia i loro riti magici

I grandi cambiamenti economico-sociali portati dagli Etruschi nel territorio modenese li avevo già raccontati, così come l'introduzione di cibi come la spongata, ma c'è un aspetto ancora più affascinante che circonda il mondo etrusco, ossia i loro riti magici. Seppur gli Etruschi furono i primi a stabilizzare le economice e le società del centro e nord Italia, puntando alle energie positive del commercio, il loro mondo ultraterreno era animato da esseri mostruosi. Infatti, dietro l'allegria del mondo terreno, questo popolo era tormentato ed ossessionato dalla presenza dopo la morte di demoni. 

Sussisteva il timore di essere portati da queste figure demoniache nel mondo dell'oltretomba. Per questo motivo la religione e i sacerdoti fungevano da capisaldo dell'intermediazione tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Importante era infatti il ruolo giocato dallo "zilath", ossia un sacerdote molto importante nella gerarchia sociale, capisaldo dell'integrità morale della comunità. 

Uno dei più importanti ritrovamenti etruschi di carattere religioso è avvenuto nel greto del fiume Secchia, nei pressi di Rubiera, al confine tra il territorio modenese e quello reggiano. In questo luogo sono state ritrovate due stele funerarie etrusche, in memoria la prima di un uomo prestigioso dell'epoca, un certo Avile Amthura, e l'altra era relativa ad un "zilath" e all'importanza che aveva quel luogo per il culto misterico e magico etrusco. Le stele si trovano nei Musei Civici di Reggio nell'Emilia. 

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