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Cronaca

Da Benxi a Linz, sei le città gemellate con Modena

Rapporti strutturati anche con Jenin e popolo Saharawi; avviate collaborazioni con decine di partner internazionali e la partecipazione a reti europee di città

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Parlano inglese, cinese, ma anche serbo, portoghese, tedesco e kazako i patti di che vedono Modena gemellata a sei città paragonabili per dimensioni. Da Benxi, centro industriale della Repubblica Popolare Cinese con cui il rapporto, risalente al 1985 e teso anche alla cooperazione commerciale, si è congelato dopo i fatti di Tenanmen ed è stato rilanciato nel 2002, ad Almaty, in Kazakistan, prima città con cui nel ’72 Modena ha stretto un gemellaggio, successivamente rinnovato da un atto di cooperazione economica, scientifica e culturale. Con Novi Sad (Serbia) il gemellaggio è stato firmato nel ’74, sospeso a causa della guerra e poi riavviato nel ’99 sfruttando anche le opportunità offerte da Onu e Governo italiano con “City to city” per rispondere all’emergenza umanitaria in ex Jugoslavia e ha consentito interventi di sostegno all’economia e all’imprenditoria sul versante dello sviluppo economico ma anche alle politiche del welfare (minori abbandonati, disabili e anziani). È stato invece firmato nel 1989 il gemellaggio con la cittadina statunitense di Saint Paul, in Minnesota, scandito da una serie di scambi artistici e culturali che anche lo scorso anno hanno visto studenti americani seguire un corso universitario all’ateneo modenese. L’attività cooperativa nei settori economico, scientifico, sanitario, scolastico, della pianificazione urbanistica e degli scambi di giovani è dal ’92 alla base del patto di gemellaggio con la città austriaca di Linz, che nel 2002 si è aggiudicato un finanziamento europeo per una conferenza internazionale su città sostenibile, buone pratiche per ridurre l’inquinamento ambientale e fonti energetiche pulite che si è svolta a Modena. Infine, poggia sul progetto brasiliano “Paranà-Europa”, nato per integrare industrie e investimenti tecnologici con i mercati europei, il gemellaggio con Londrina (Brasile) firmato nel ’98.

Da questi rapporti formali, suggellati da accordi approvati da Consiglio comunale e Giunta, si sono sviluppati progetti concreti e forme di collaborazione, ma negli anni il Comune ha attivato relazioni strutturate anche di altra natura. Ne è un esempio l’accordo di cooperazione con Jenin, finalizzato agli aiuti umanitari, che ha visto Modena fornire materiali didattici per le scuole, collaborare alla realizzazione di un parco giochi e allo sviluppo della biblioteca universitaria, contribuire alla formazione degli operatori della scuola d’infanzia, oltre che alle politiche per l’agricoltura e l’industria. Analogamente, l’intervento di due alti rappresentanti della causa del Popolo Saharawi, in Consiglio comunale lo scorso novembre, ha rappresentato l’ultimo atto, in ordine di tempo, del Patto di amicizia con Edchera (Repubblica Araba Democratica Saharawi) che impegna Modena a sostenere la popolazione Saharawi. Un patto scandito dal ’95 ad oggi da molte iniziative umanitarie e socio-culturali. La ricognizione di quanto attivato dal Comune, anche in collaborazione con enti e associazioni, è stata fatta dagli uffici Cooperazione internazionale e Politiche europee nell’ambito del lavoro per la stesura del “Regolamento per la costituzione, gestione e sviluppo di relazioni internazionali con città, comunità e territori” appena approvato dal Consiglio comunale ed entrato in vigore oggi venerdì 17 gennaio.

“Accanto a gemellaggi e relazioni formali – spiega l’assessore alla Cooperazione internazionale Fabio Poggi – si è aggiunta in questi anni una fitta serie di relazioni e altre forme di cooperazione che hanno gettato le basi per collaborazioni interessanti. Sono oltre una ventina i partner internazionali con cui Modena si confronta non solo in Europa, ma anche in Asia, America Latina e Nord America. Pensiamo che anche questa rete di contatti – continua Poggi + possa essere funzionale a sviluppare progetti comuni e a promuovere il nostro territorio nel mondo, esattamente come le diverse Reti europee di città a cui Modena partecipa. Network che uniscono città con caratteristiche simili per perseguire obiettivi comuni: dalle politiche per lo sviluppo sostenibile e lotta all’esclusione sociale al risparmio energetico, dalla salvaguardia del clima globale alla tutela della salute, dalla lotta alla criminalità urbana alle tecnologie informatiche, e che rappresentano anche un canale importante per la promozione della città in ambito internazionale”.

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