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Cronaca San Faustino / Viale Italia

Modena come non l'avevate mai vista. E ora tocca al rock

In attesa del concerto e dell'ingresso ormai vicino di tutti i fans, resta negli occhi e nelle orecchie una giornata davvero epocale per Modena, che si è fermata per ospitare una seconda città

Potete non apprezzare la musica di Rossi, potete non condividere l'idea di realizzare al parco Ferrari un evento di queste proporzioni, potete essere contro a prescindere e potete anche andarvene da Modena per un fine settimana. Ma, se siete restati e se siete scesi in strada, potrete dire di aver vissuto una giornata come mai se ne erano viste.

Ogni modenese con un bricciolo di campanilismo non ha potuto fare altro che abbracciare idealmente tutta la sua città e il popolo del Blasco che ne ha invaso ogni agolo, sciamando festoso per le vie delle periferie e del centro, fino ad essere inghiottito da un parco che è diventato per un giorno più grande della cittò stessa. Una festa che si è svolta in modo composto e civile, consapevoli che non poteva essere una "gita parrocchiale", ma commisurata ad una folla di amanti del Kom.

Una festa vera, che si appresta a vivere il suo apice in un concerto che si preannuncia davvero memorabile e che riassume i 40 anni di un artista che ha rappresentato e continua a rappresentare una vera e propria icona. Un successo che – come ogni successo altrui – non tutti condividono e alcuni faticano anche a spiegarsi: ognuno conserverà le proprie inclinazioni musicali, ma il giovane 65enne dello speduto borgo di Zocca ha conquistato di diritto un posto nella storia.

Buon concerto a tutti dunque, che siate tra i 220.000 fans accaldati della marea umana del Park, che siate davanti ad un maxischermo, a quello di un cinema o a quello piatto e confortevole della voltra tv di casa. E buon Modena Park anche a "chi dice no".

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