Centro storico, nascondeva in casa quattro spacciatori clandestini

Nella mattinata di ieri, durante un controllo delle vie del centro città, gli agenti del Posto di Polizia Centro si sono imbattuti in una vecchia conoscenza. Nei pressi dell'Accademia hanno infatti individuato un ventenne tunisino, molto noto per le attività di spaccio e destinatario di un'ordine di cattura, in quanto aveva violato l'obbligo di dimora che gli era stato imposto dal Tribunale di Modena.

La Polizia ha perciò deciso di seguirlo, fino a che il giovane nordafricano non è entrato in un palazzo di via dei Lovoleti. A quel punto gli agenti hanno deciso di intervenire e verificare le attività del ricercato, senza poter sapere cos'altro avrebbero trovato. Il proprietario dello stabile ha aperto il portone – ingenuamente, con il senno di poi – e agevolato così l'ingresso in casa degli agenti.

Il giovane tunisino è stato rintracciato proprio nell'appartamento, mentre cercava di nascondersi sotto un letto. Ma il magrebino non era solo, dal momento che in casa si trovavano altri tre suoi connazionali. Si tratta di un 29enne, un 22enne ed un 17enne, irregolari sul territorio nazionale, che usavano quella casa come rifugio e come base per le attività di spaccio.

Su un tavolo della casa, infatti, si trovavano diverse dosi di eroina ed hashish, appena confezionate e pronte per la vendita. Alla luce di tutto questo è scattato l'arresto per il 20enne ricercato - che possedeva anche le chiavi di un ciclomotore rubato qualche giorno fa in città - e una serie di denunce per spaccio a carico degli altri occupanti. Anche il padrone di casa, un italiano di 38 anni, non la passerà liscia e dovrà rispondere di favoreggiamento personale per aver accolto i clandestini e permesso le attività di confezionamento della droga nella propria abitazione.