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Cronaca Ospedale Universitario / Via del Pozzo, 71

Policlinico di Modena, due nuove armi nella battaglia contro il cancro

L'ospedale modenese si doterà a breve, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio, di un acceleratore lineare di ultima generazione associato a una macchina di diagnostica per immagini. Tempi di terapia più che dimezzati

Il Policlinico di Modena si doterà a breve di una tecnologia d’avanguardia per la diagnosi e cura dei tumori: un acceleratore lineare di ultima generazione per la radioterapia associato a una PET CT, una macchina di diagnostica per immagini. La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena contribuisce all’acquisto della nuova strumentazione con 3 milioni di euro (il costo complessivo è di 5 milioni 246 mila 900 euro IVA compresa). La quota restante sarà a carico dell’Azienda Policlinico.

Il nuovo acceleratore lineare utilizza una tecnologia avanzata che permette di trattare i tumori con rapidità e precisione, abbreviando i tempi di trattamento da metà fino a un ottavo rispetto a quelli della radioterapia standard. Con una singola roteazione di 360°, l’acceleratore lineare proietta in meno di due minuti un fascio di radiazioni calibrato direttamente sul tumore.

Le due nuove apparecchiature saranno installate entro la fine del 2017. Sono circa 1.500 i nuovi casi di tumore seguiti annualmente dal Policlinico di Modena che complessivamente si occupa di circa 6.000 casi all’anno. Di questi, circa 1.500 usufruiscono di un trattamento radioterapico e 2.300 sono le PET eseguite dalla Medicina Nucleare del Policlinico, che serve l’intera Provincia. 

Il tumore viene centrato con precisione e i tessuti sani circostanti subiscono un danno minore. Per colpire accuratamente i tumori viene utilizzato un sistema di sincronizzazione che adatta il fascio di radiazioni al movimento del tumore (e dei tessuti circostanti) dovuto alla respirazione del paziente. La sincronizzazione permette di programmare con maggior precisione le dosi ottimali di radiazioni sui tumori. Il sistema registra i movimenti risultanti dal respiro, aiutando gli operatori a centrare il tumore e proteggendo i tessuti sani da radiazioni non necessarie. Il nuovo acceleratore lineare utilizza un software che permette di programmare una quantità precisa di radiazione (IMRT, radioterapia a intensità modulata), basata sulle dimensioni, sulla forma e sulla posizione del tumore. Un dispositivo, controllato dal computer, genera una radiazione che corrisponde all’esatta forma geometrica 3D del tumore, incluse le forme concave e convesse.

L’acquisto delle nuove strumentazioni rientra nell’ambito di un più ampio progetto di diagnosi e cura delle patologie oncologiche che va nella direzione di una sempre maggiore personalizzazione delle cure in integrazione con i sistemi diagnostici.

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