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Cronaca Ciro Menotti / Viale Virginia Reiter

Rinnovo dei contratti, i dipendenti 'occupano' la sede INPS di Modena

Questa mattina un gesto simbolico delle sigle sindacali in viale Reiter, per protestare sulla situazione contrattuale. In serata incontro con Tito Boeri, in città per un convegno. Il 24 maggio sciopero regionale

Hanno occupato simbolicamente la sede provinciale dell’Inps di Modena per chiedere il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del pubblico impiego, scaduto da sette anni. L’iniziativa è dei sindacati confederali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, che hanno consegnato al direttore provinciale Inps Francesco Cimino una cartolina, da lui firmata, contenente le richieste dei lavoratori. Stasera i rappresentanti dei lavoratori saranno davanti alla chiesa di San Carlo per consegnare la stessa cartolina al presidente nazionale Inps Tito Boeri, a Modena per un incontro della Fondazione Gorrieri.

«Con l’occupazione delle sedi Inps parte oggi una mobilitazione che culminerà nello sciopero regionale proclamato per l’intera giornata del 24 maggio – spiegano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa – Abbiamo cominciato con l’Inps perché in questo ente, come in altre realtà delle amministrazioni centrali, si vive una drammatica carenza di personale legata alla mancata sostituzione di chi va in pensione o viene trasferito. Se il governo confermerà l’attuale blocco, potrà essere assunto solo un lavoratore ogni quattro pensionati. Oltre ad aggravare una progressiva carenza di personale, l’insufficiente turn over espone a ritmi di lavoro insostenibili e maggiore rischio di errori. Inoltre mancano giovani che possano contribuire a rinnovare la pubblica amministrazione».

I sindacati aggiungono che nei prossimi giorni la mobilitazione coinvolgerà tutti luoghi di lavoro per sensibilizzare sindaci, dirigenti delle aziende pubbliche e presidenti degli enti, troppo spesso distanti dai problemi reali dei lavoratori. A scatenare la protesta dei sindacati è stata una prima analisi del Def (Documento programmazione economica finanziaria), nel quale sembra non ci siano i soldi per i rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici, ma solo per l’indennità di vacanza contrattuale a partire dal 2019. 

«Dopo sette anni di blocco e la sentenza della Corte Costituzionale che ha definito illegittimo il mancato rinnovo del contratto, il governo ancora una volta continua a perseguire la volontà politica di fare cassa sulla pelle dei lavoratori pubblici. Eppure lo stesso governo – continuano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa - nel Def dice che in questi anni si sono ottenuti risparmi. Risparmi arrivati a forza di tagli, blocco del turn over, sequestro delle risorse destinate ai fondi del salario accessorio, mancato rinnovo dei contratti. Il problema non riguarda solo il lavoro pubblico, ma anche la sanità privata e il terzo settore (guarda caso, altre funzioni pubbliche). Il mancato rinnovo del contratto, infatti, penalizza fortemente lavoratori che, in condizioni di crescente disagio e precarietà, faticano sempre di più a garantire servizi essenziali per la collettività.  Per questo – dicono i sindacati - chiediamo al governo, alle istituzioni regionali e locali, alle centrali cooperative e agli amministratori delle strutture sanitarie private il rinnovo del contratto, una giusta retribuzione, lo stanziamento di risorse per la contrattazione decentrata, la piena valorizzazione delle competenze, il coinvolgimento dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro. Tutto questo affinché nella sanità, welfare, sicurezza e istruzione il lavoro si possa esprimere al meglio ed erogare – concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa - servizi fondamentali ai cittadini».

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