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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Alice Neri, sentiti i testimoni. Pioggia, macchie d'olio e una macchina dal meccanico

Tre persone sono state sentite in un incidente probatorio durato oltre cinque ore, al termine del quale sembrano emergere percezioni contrastanti

Gremito all'interno, piantonato dalla stampa ad ogni ingresso. Si è presentato così questa mattina il Tribunale di Modena, in cui si è tenuta l'udienza preliminare del processo per la morte di Alice Neri, la 32enne di Ravarino il cui cadavere è stato ritrovato carbonizzato nelle campagne di Concordia il 18 novembre scorso.

Durante l'incidente probatorio sono stati sentiti tre uomini in qualità di testimoni, che avrebbero ospitato il principale indiziato Mohamed Gaaloul la notte del delitto dichiarando di averlo visto sporco di olio. Un particolare importante secondo l'accusa, poiché compatibile con il liquido che sarebbe stato usato per appiccare il fuoco che avrebbe distrutto la macchina e il corpo di Alice. Oltre ai testimoni, oggi erano presenti in aula anche Mohamed Gaaloul, con il suo Avvocato Roberto Ghini, e il marito di Alice, Nicholas Negrini, assistito dall'Avv. Luca Lugari, indagato "per atto dovuto" assieme al collega che aveva passato la serata con lei prima della morte.

Le dichiarazioni dei testimoni e del cugino

Il primo ad essere sentito è stato Ahmed, il "testimone chiave", rimasto in aula per oltre due ore. A seguire sono stati ascoltati Ala e Mohamed (omonimo dell'indagato), per un'udienza della durata complessiva di oltre cinque ore. Una volta finito, alla stampa hanno concesso soltanto brevi e vaghe battute, affermando, in un italiano incerto, di non ricordare più di tanto.

A parlare con i giornalisti è stato il cugino di Mohamed Gaaloul, nonché datore di lavoro dei tre testimoni. Salah, questo il suo nome, ha dichiarato di essere convinto dell'innocenza del cugino, così come tutta la sua famiglia, che sottolinea essere ben inserita sul territorio modenese da parecchi anni. Il cugino ha affermato di essere in possesso di tracciamenti GPS (forniti anche agli inquirenti) che dimostrerebbero l'impossibilità, per i due testimoni sentiti per ultimi, di aver visto Gaaloul la mattina del ritrovamento del cadavere di Alice Neri. L'unico che, secondo Salah, avrebbe potuto effettivamente vedere Gaaloul sarebbe Ahmed, che quella mattina non era al lavoro. Secondo il cugino però, l'incontro dichiarato sarebbe solo frutto di una suggestione: "quel giorno c'era il sole, mentre Ahmed ha detto di avere visto Gaaloul sporco d'olio in una mattina piovosa". "E comunque" - aggiunge - "capitava spesso che i vestiti di mio cugino fossero macchiati, per il lavoro". 

Il parere discordante degli Avvocati

Trattandosi di un'udienza a porte chiuse, non è possibile sapere con certezza cosa abbiano raccontato i tre nel corso della mattinata, ben potendosi discostare dalle dichiarazioni fornite alla stampa. E' certo però, che la percezione degli elementi "chiave" emersi oggi vari da una parte processuale all'altra.

L'Avvocato Cosimo Zaccaria, legale della famiglia Neri Marzoli, dichiara: "E' un dato incontrovertibile che il giorno 18 novembre Mohamed Gaaloul sia stato visto sporco d'olio. E' un passo importante, perchè è stato messo un punto fermo di carattere tecnico". L'incontrovertibilità, secondo l'avvocato "deriva da un sillogismo": alcune telecamere infatti avrebbero ripreso due dei tre testimoni portare l'auto dal meccanico, e sarebbero tutti stati concordi nell'affermare di aver visto Gaaloul sporco d'olio lo stesso giorno in cui avevano portato la macchina a riparare. 

Del parere opposto è invece il difensore di Mohamed Gaaloul, l'Avv. Roberto Ghini: "Dal mio punto di vista sono testimonianze favorevoli: è stato depotenziato un elemento indiziario ricostruito dal PM. La pubblica accusa cercava di dimostrare che lui il 18 novembre fosse tornato sporco d'olio, ed è emerso in maniera non contestabile che il ricordo è sfumato. Su una cosa sono tutti d'accordo: la mattina in cui avevano visto Gaaloul sporco d'olio pioveva, e il 18 novembre non pioveva". Inoltre, racconta il difensore "poco dopo le 10 Mohamed è stato ripreso dirigersi verso Concordia", mentre i testimoni dichiarano di averlo visto intorno alle 8 del mattino.

I pantaloni da esaminare

Un altro punto interessante, riguarderebbe un paio di pantaloni rinvenuti a casa di Gaaloul e sequestrati dagli inquirenti. "Chiederemo un incidente probatorio sui pantaloni rinvenuti a casa del mio assistito" ha dichiarato l'Avv. Ghini. "La tesi del PM è che non siano i pantaloni indossati quella sera, la mia tesi è che siano quelli. Chiederò di fare una perizia merceologica sui pantaloni, per vedere se sono compatibili e se riportano delle tracce: ci sono molte telecamere che potrebbero aiutare a dimostrarlo. Ove fossero compatibili, si riaprirebbe tutto".

La perizia sui pantaloni infatti, potrebbe essere l'elemento chiave che permetterebbe alla difesa di impugnare la decisione del Tribunale del Riesame (che ha rigettato la richiesta di scarcerazione di Gaaloul) davanti alla Corte di Cassazione.

Si attende quindi ora la richiesta di incidente probatorio che la difesa presenderà nei prossimi giorni.

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