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Cronaca Bomporto / Via Padella

Omicidio di Gorghetto, l'assassino cercò di rianimare la moglie

Le perizie eseguite dalla medicina legale hanno convalidato la confessione di Francesco Grieco, che la suocera e la moglie, ma in preda alla disperazione cercò inutilmente di riportare in vita quest'ultima. Presto la perizia psichiatrica

Le indagini sul dramma famigliare di Gorghetto consegnano nuove prove alla Procura, alle prese con la verifica della versione dei fatti fornita dall'assassino, Francesco Grieco. Il 53enne si macchio lo scorso 18 maggio del terribile omicidio della moglie Francesca Marchi e dell'anziana suocera Irene Tabarroni, uccise a distanza di qualche ora mentre si trovavano nei rispettivi letti.

Un raptus di follia che era stato confessato da Grieco dopo diverse ore di interrogatorio, ma che gli inquirenti hanno deciso di verificare con alcune analisi ad hoc, commissionate dal PM Claudia Ferretti ed eseguite dal dottor Gianmarco Ferri, della Medicina Legale del Policlinico.

L'omicida ha infatti dichiarato di essere incorso in un disperato pentimento qualche istante dopo essersi reso conto di aver ucciso la moglie e di aver cercato di rianimarla con la respirazione bocca a bocca. Un gesto tanto inutile quanto indicativo di una profonda disperazione, che la prova del dna ha confermato, rinvenendo tracce del materiale organico di Grieco sulle labbra e sul viso di Francesca Marchi.

Allo stesso modo, le analisi hanno confermato la presenza del dna della 93enne Irene Tabarroni sulla coperta che l'omicida ha dichiarato di aver utilizzato per cercare di soffocarla a letto, prima di colpirla violentemente alla testa con un oggetto contundente.

Questi elementi attribuiscono credito alla testimonianza di Grieco, rilasciata dopo un vano tentativo di dissimulare l'accaduto, ma che ovviamente necessitava di una verifica ulteriore. Il prossimo passo sarà una perizia psichiatrica su Grieco stesso, per accertare le condizioni mentali dell'uomo, che nel periodo del delitto si presume soffrisse di una forte depressione latente. Il movente, tuttavia, resta ancora da chiarire.

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