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Cronaca Carpi

Manodopera clandestina, chiuso un laboratorio tessile cinese a Carpi

Oltre alle ormai “consuete” irregolarità sul fronte del fisco, in capannone gestito da cittadini cinesi è stato trovato un connazionale non in regola con il permesso di soggiorno. Multa di 10mila euro e chiusura temporanea dell'attività

Proseguono i controlli dei Carabinieri della Stazione di Carpi, unitamente ai militari dell’Ispettorato del Lavoro di Modena. Come accade ormai di routine, ad essere sottoposti a verifiche sono stati alcuni laboratori tessili del distretto carpigiano, ormai largamente gestiti da cittadini cinesi e nei quali vivono e lavorano numerosi operai connazionali. Sono stati tre i laboratori visitati dall'Arma durante la settimana, in uno dei quali sono emerse evidenti irregolarità.

Il capannone in questione contava infatti la presenza di sette operai cinesi, di cui ben quattro sono risultati essere in nero, privi cioè di un regolare contratto di assunzione. Da una verifica più approfondita è emerso che uno di questi lavoratori irregolari era anche privo di documenti di identità e clandestino in Italia.

Per questo motivo il titolare dell’attività, un cinese di 35 anni, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per sfruttamento di manodopera clandestina. Inoltre il lavoro all'interno del laboratorio è stato sospeso fino al pagamento della multa prevista - che si aggira attorno a circa 10.000 euro - e la regolarizzazione dei lavoratori in nero. 

Il piano terra dello stabile risultava essere stato adibito a laboratorio, mentre i dipendenti dormivano in alcuni appartamenti situati al piano superiore, in condizioni igienico-sanitarie non certo brillanti, ma tuttavia non tali da richiedere un intervento delle autorità

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