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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Operazione al cuore bloccata dai genitori, il Tribunale dà ragione ai medici

Il giudice modenese avrebbe ritenuto pienamente sicure le condizioni del sangue utilizzato per le trasfusioni, anche se proveniente da persone vaccinate contro il covid. La famiglia e il legale valuteranno un ricorso

Il giudice tutelare si è espresso questa mattina sul controverso caso dell'operazione chirurgica bloccata dai genitori di un bambino contrari all'uso di sangue trasfusionale donato da persone vaccinate contro il covid. Il tribunale ha sostanzialmente accolto le ragioni dell'ospedale incaricato dell'intervento, il Sant'Orsola di Bologna, ritenendo che il sangue in uso alla struttura possieda tutte le caratteristiche di sicurezza necessarie a garatire la salute del paziente.

I medici bolognesi vedono quindi riconosciuta la propria autonomia, nella speranza di poter procedere in tempi rapidi all'operazione al cuore del piccolo, che era stata definita non più rimandabile.

I genitori, assistiti dall'avvocato Ugo Bertaglia, avevano chiesto di poter "attingere" a donatori no-vax per motivi di credo religioso, oltre che per una evidente diffidenza nei confronti dei sieri anti-covid e in particolare sugli effetti a lungo termine ovviamente non ancora testati. Ora il legale dovrà valutare insieme ai genitori se presentare un ricorso contro la decisione del giudice tutelare, oppure acconsentire all'intervento chirurgico secondo i parametri indicati dal Sant'Orsola.

Trasfusione bloccata dai genitori, "Motivi religiosi". In campo Il Tribunale dei Minori 

Ricordiamo anche la Procura dei Minori di Bologna è stata interessata al caso e dovrà valutare eventuali ripercussioni per quanto riguarda la potestà genitoriale. Anche in questo caso si tratta di procedimenti di estrema delicatezza, che tuttavia seguiranno un iter slegato rispetto a quello della questione concreta dell'intervento chirurgico.

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