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Cronaca

"Ops!" il nuovo album dei Rio. Intervista alla band, tra musica ed elefanti rosa

Con l'arrivo dell'ultimo album "Ops!" dei Rio, abbiamo voluto intervistarli prima della data del lancio. Ecco il mondo dei Rio che ci raccontano il loro nuovo album e ci svelano i retroscena del mondo della musica

I Rio usciranno il 27 maggio con il loro nuovo album: "Ops!". Un nuovo lavoro che sarà presentato in anteprima al GrandEmilia domenica 29 maggio, ma del quale ci siamo fatti svelare i segreti in anteprima. Ecco quindi un'intervista in cui I Rio ci raccontano il disco ed il loro percorso musicale ormai giunto al quindicesimo anno, dopo sei album e tanti successi.

E' uscito il vostro nuovo album "Ops!" un titolo strano e con copertina un elefante rosa rovesciato. Perché?

Con "Mareluce" abbiamo voluto raccogliere i successi di questi primi 11 anni di musica, chiudendo un primo ciclo della nostra attività. Con "Ops!" vogliamo aprirne uno nuovo e abbiamo pensato di mettere come titolo quello che è l'espressione o meglio l'esclamazione che probabilmente i fans avranno ascoltando i brani di questo album. E per incuriosire ancora di più il pubblico abbiamo scelto di mettere in copertina un elefante rosa rovesciato, quasi che volesse sfidare la forza di gravità. Per altro questa immagine, appartiene ad un dipinto, e ci era stato detto che era più comune mettere la testa a destra e non a sinistra, e invece noi a destra ci abbiamo messo il sedere dell'elefante, convinti che avrebbe creato qualche disturbo. Alla fine se vuoi lanciare un nuovo album, devi avere qualcosa che ti distingua dall'ormai saturazione della normalità. 

In questo album a convinvere sono la musica EDM con testi di impegno sociale e di assoluta attualità. Si può davvero creare questa commissione? 

Negare che l'EDM sia la musica di questa epoca sarebbe irrealistico, e noi siamo un gruppo che amimamo la leggerezza e ci piace essere visti come "più leggeri" e felici. Non per questo però ci tiriamo indietro dall'inserire testi di carattere sociale e di attualità, perché di musica EDM che ti fa ballare ne vediamo in giro tantissima, noi vogliamo distinguerci. Per questo abbiamo toccato temi di attualità come Charlie Hebdo o l'immigrazione o la disoccupazione, ma anche la questione del tempo che per noi passa e ormai ne sentiamo il peso. 

Come sono cambiati I Rio dal loro primo singolo "Sei quella per me"? 

Noi abbiamo mantenuto l'incoscienza, che se si vuole vivere oggi la musica si deve avere. Ma dall'altra parte abbiamo fatto un percorso emozionale e riflessivo enorme. Io penso che la musica per quanto mi riguarda mi ha salvato, perché a 20 anni ero un ragazzo molto arabbiato e mi buttavo spesso nella musica rock, poi ho scoperto l'EDM e i concerti dove la gente era felice e in quel momento la musica mi ha davvero fatto tornare gioioso di farla e di ascotlarla. E infatti siamo riusciti a far innamorare molte coppie con le nostre canzoni. 

Oggi si vive di musica? 

Se devo essere sincero no, o almeno è molto difficile. Il punto centrale del discorso verte sullo spazio che si dà oggi alla musica. Un tempo la musica veniva fatta conoscere tramite la radio, oggi però le radio non sono più solo emittenti musicali, ma organizzano programmi d'intrattenimento e talk-show e poi a coprire ancora spazio sono le canzoni storiche che da decenni sono in onda perché riportano alla mente delle persone molti ricordi.

I social network e il mondo online aiuta la diffusione della musica?

Sicuramente sono uno strumento potente. Va detto che non è uno strumento gratuito, perché anche qui bisogna decidere gli investimenti da fare e quindi il denaro gioca un ruolo, ma se si riesce a creare un'immagine forte negli occhi degli utenti è possibile consolidare la fiducia nella band. A volte non è così chiaro come mai si passi dalla cantina dove si suonava con gli amici ai concerti, nel senso che a volte è una questione di fortuna, mentre altre è un fatto di ingredienti di curiosità e di novità come quelli che abbiamo inserito nell'album "Ops!". Per fare un esempio la nostra canzone "Il Gigante" ha raggiunto il grande pubblico perché durante il giorno della Terra venne trasmessa ogni 30 minuti da Radio 105, perciò una scelta di comunicazione sperimentale che però ha avuto il suo successo. 

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