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Cronaca Corso Duomo

Diocesi, vengono nominati in Duomo quattro nuovi dicaconi

Tre giovani che si preparano al sacerdozio e un diacono permanente: domani la cerimonia in Cattedrale, presieduta da mons. Solmi

Sarà  mons. Enrico Solmi, vescovo  di Parma, a presiedere la liturgia dell'ordinazione diaconale di Massimo Gambetta, diacono permanente, Giacomo Aprile, Marco  Bonfatti e Paolo Monzani, diaconi in cammino verso il sacerdozio, sabato 27  settembre alle ore 20.30 in Cattedrale a Modena.

Massimo Gambetta, 51 anni, sposato, padre di 4  figlie, scrive  "Nato alla Madonnina,impegnato da sempre in questa parrocchia: proprio qui, in questo crogiuolo, ho visto il silenzioso, fondamentale, perseverante, contraddittorio, gioioso e sofferto servire. La mia foto è un ritratto con moglie e quattro figlie. Se io ho imparato un poco ad amare, lo devo al dono di Giusy  e di Cecilia, Caterina, Chiara ed Ester. Tramite loro, ma in particolare Giusy, Dio mi ha sorriso e ha riso delle mie delle mie fantasie e delle mia paturnie. La mia diaconia nasce e s’inserisce in un noi, in quella promessa in cui abbiamo creduto che 'i due siano  una carne sola'."

Paolo Monzani, modenese, parrocchia del Tempio
"Il passo che ora mi è posto innanzi è il diaconato, che ha per me vari significati; da un lato lo vivo come scelta definitiva di consacrazione della mia vita nel celibato per il Regno, dall’altro come mandato ecclesiale di custodia del popolo di Dio, sul modello di Cristo che ha scelto di vivere la sua missione facendosi povero per servire i fratelli e non per esserne servito. Anche se questo sacramento è per me un passaggio per la scelta del presbiterato, desidero che sia segno di una vita di ascolto, povertà e umiltà e prendo a modello soprattutto l’esempio a me molto caro del diacono san Francesco d’Assisi".

Marco Bonfatti, di Formigine
"A trentadue anni, dopo una laurea in ingegneria informatica, alcuni anni di lavoro e tante esperienze vissute nelle parrocchie di Formigine, Montefiorino e della Madonna Pellegrina,  arrivo al diaconato. Guardando al passato, posso riconoscere con profonda gratitudine tante tracce della presenza di Dio, di un amore che – pur con tanti volti diversi – mi ha sempre salvato. Questo filo rosso che intesse la mia storia oggi mi porta alla scelta del diaconato: una risposta in cui gioco tutto me stesso, con qualità, deficienze e ferite, e gioco il mio futuro affidandomi a quel Padre che sempre mi ha chiamato e accompagnato.

Giacomo Aprile, parrocchia della Sacra Famiglia
E' il sentimento di gratitudine che prevale in questi giorni che precedono il diaconato e i miei anni di studio a Roma: grazie a Dio per avermi guidato da sempre; grazie alla mia famiglia per il dono della fede, della vita e dell’amore condiviso con umiltà e gioia; grazie ai tanti compagni di cammino, in Seminario e non solo, importanti e fondamentali in quel pellegrinaggio che è tutta la nostra vita. 

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