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Cronaca

"Parco della Repubblica, interventi garantiti nonostante le poche risorse"

L’assessore Arletti ha risposto all’interrogazione della consigliera Maienza (Pd)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

“Le difficoltà di bilancio dell’Amministrazione obbligano a ridurre le risorse destinate ad alcuni servizi, tra cui la gestione del verde pubblico, un patrimonio di oltre 9 milioni di metri quadrati. Nonostante ciò, al Parco della Repubblica è stato effettuato l’intervento di manutenzione sui giochi per bambini ed è stato segnalato lo stato delle panchine al Comitato anziani e orti S. Agnese - S. Damaso, con cui c’è una convenzione per gli interventi di piccola manutenzione sugli arredi nelle aree verdi”.

Lo ha affermato l’assessore all’Ambiente del Comune di Modena Simona Arletti rispondendo nella seduta del Consiglio comunale di ieri, giovedì 12 settembre, all’interrogazione trasformata in interpellanza della consigliera del Pd Rossella Maienza sul Parco della Repubblica. La consigliera ha chiesto in particolare parere sulla necessità di intervento per il ripristino delle aree giochi attrezzate per bambini, di cura del verde più attenta e periodica, di riparazione delle panchine di legno presenti nel parco e nelle aree limitrofe e ha evidenziato l’importanza di impedire bivacchi e accensioni di fuochi. “Dell’ampio patrimonio di verde della città – ha spiegato Arletti – 6 milioni 500 mila metri quadrati e 170 mila 510 alberi sono affidati direttamente alla gestione del settore Ambiente, cui si aggiungono circa 1 milione 700 mila metri quadrati di aree patrimoniali in attesa di destinazione che, pur non essendo verde fruibile, richiedono un impegno manutentivo-gestionale. Nel 2013 – ha proseguito – l'analisi delle risorse disponibili ha imposto una ricerca e programmazione di standard manutentivi diversificati anche all’interno di una stessa area ed è stato necessario contrarre gli interventi anche in zone ad elevata frequentazione come aree Peep, giardini scolastici o parchi urbani, tra cui appunto il parco della Repubblica. Oltre alla drastica riduzione delle diverse operazioni manutentive già operate negli anni passati è oggi necessario contenere anche il numero di sfalci sino ad arrivare, in alcuni casi, a situazioni di impossibilità di intervento”. L’assessore ha spiegato che “in questo scenario di particolare gravità è stata stimolata in ogni modo la collaborazione del volontariato già fortemente impegnato sul fronte della manutenzione del verde. In alcuni parchi – ha precisato – come ad esempio Amendola nord e sud, della Fanfara olandese, Londrina, del Lago, XXII Aprile, Torrazzi, sono presenti gruppi di volontari che garantiscono un discreto livello di manutenzione. Non è così al parco della Repubblica, dove si effettua quindi la manutenzione in appalto con inevitabili ed evidenti differenze”.

Per quanto riguarda bivacchi e accensioni di fuochi nell’area del parco, Arletti ha sottolineato che si tratta di divieti già presenti nel regolamento di Polizia urbana e che ai controlli della Municipale già da anni si è aggiunta la sorveglianza del gruppo delle Guardie ecologiche volontarie, volta a disincentivare comportamenti scorretti. Sul tema della manutenzione del verde è intervenuto anche il consigliere dell’Udc Giancarlo Pellacani, che ha riconosciuto le “difficoltà di impegno finanziario dell’Amministrazione per la cura del notevole patrimonio del territorio modenese” e ha sollecitato la “ricerca di strade nuove alternative al volontariato, con il coinvolgimento di persone in cassaintegrazione e disoccupate, o assistite in qualche modo dal Comune”. La consigliera Maienza si è detta soddisfatta della risposta e della “prontezza di intervento dimostrata dal Comune a seguito della segnalazione, nonostante le oggettive difficoltà economiche. Resto contraria all’accensione dei fuochi nei parchi – ha aggiunto – perché nonostante i divieti già presenti, alcune persone trasgrediscono”. In chiusura l’assessore Arletti ha portato l’esempio dei tentativi di impiego di carcerati in attività di pubblica utilità, sottolineando però la necessità di consistente personale per la realizzazione del progetto. “Stiamo continuando a cercare strade – ha concluso – a promuovere collaborazioni con cittadini, pensionati e genitori”.

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