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Parco Ferrari, la sinistra: “Niente piscina, piantiamo alberi per ricordare”

Ricci: "Domani c'è l'Istruttoria. La nostra idea? Piantumare il terreno con 'mille alberi della memoria': chi vuole con 200 euro dedica una pianta ad un caro estinto"

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Dopo la piscina, il labirinto, le liti e i dubbi, il giorno prima dell’Istruttoria pubblica sul parco Ferrari ci pensa la sinistra di Modena a lanciare l’ultima proposta, anzi idea: perché non piantare alberi invece di costruire? Federico Ricci, consigliere di Sinistra per Modena, insieme ai ‘compagni’ Stefano Lugli (Rifondazione) e Mario Ori (Pdci), rompe gli indugi e annuncia che domani presenterà una proposta ‘indipendente’ durante l’Istruttoria. Ossia di “piantumare la parte di parco interessata dai futuri interventi con circa mille ‘alberi della memoria’. La proposta arriva dopo che tanti cittadini ci hanno contattato chiedendo un tipo di intervento ecosostenibile e meno impattante della piscina” spiega il consigliere.

“Abbiamo uno dei parchi più belli della città che deve essere ‘completato’ e quindi pensiamo che sia un diritto-dovere proporre soluzioni condivise e soprattutto partecipate” prosegue Stefano Lugli di Prc. “Un intervento del genere, se dovesse ricevere consensi, è un modo per abbattere i costi di intervento e creare un polmone verde (a costo zero, perché l’idea è quella di ‘vendere’ ogni albero per 200 euro) alle spalle del centro storico” sostiene Beniamino Grandi. “Se ipotizziamo di piantumare 55 mila metri quadri di terreno (155 alberi per ettaro) abbiamo oltre mille alberi nuovi nel parco”.  Insomma, se è vero che il parco Ferrari “è un parco (pare un’ovvietà ma non la è, viste le bizzarre proposte) allora non c’è progetto più adatto” sostiene Ricci. Ma, sia chiaro, quello della sinistra “è solo un piccolo contributo ragionevole” e non “un progetto già completo”.

Qualcuno, comunque, sembra averci già pensato. Proprio al parco Ferrari, infatti, c’è una pianta (non si sa se sia autorizzata o meno) che porta affisso il cartello: “A ricordo di Lugli Lorenza. Gli amici del verde le hanno donato questa pianta”. “Quando abbiamo notato questo albero – continua Ricci – c’è venuta l’ispirazione: perché non dare la possibilità ai cittadini di ‘creare’ un bosco della memoria (dove magari far crescere alberi scomparsi dal paesaggio modenese, come il pioppo cinerino o i frutti cosiddetti antichi), nel quale chi vuole potrà adottare una pianta e dedicarla ad un caro scomparso o ad un amico?” “Credo che ognuno di noi se chiude gli occhi e pensa ad un parco pubblico certo non gli viene in mente una piscina” commenta Grandi. Che sottolinea poi come “si deve ringraziare Modena Attiva perché ha saputo accendere nuovamente il dibattito sul destino del Ferrari. Anche se il progetto proposto non ci convince”.
 

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