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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Modena perde i suoi cyberpoliziotti, vero la chiusura della Polizia Postale

Il Pd emiliano cerca di convincere i colleghi di partito al Governo a ritornare sui propri passi. In regione sono destinate a sparire cinque delle sette sezioni, compresa quella di Modena. Il viceministro Bubbico: "Le professionalità continueranno a investigare in altri uffici"

L'Emilia-Romagna rischia di perdere i suoi cyberpoliziotti. Più d'uno dei presidi di Polizia postale in Emilia-Romagna è a rischio chiusura. Le scelte del Pd a Roma non convincono i rappresentanti democratici dei territori e sono gli stessi parlamentari del Pd per chiedere una retromarcia del Viminale. Al ministro dell'Interno Marco Minniti si rivolgono i deputati reggiani del Pd Vanna Iori, Paolo Gandolfi e Maino Marchi: hanno depositato ieri alla Camera un'interpellanza per esprimere il proprio dissenso all'operazione. 

"Nonostante il continuo incremento dei reati perpetrati tramite il web- si legge nell'atto- in Emilia-Romagna verranno chiuse cinque sezioni su sette e ben 35 dipendenti specializzatisi da almeno un decennio con indagini e corsi di aggiornamento, verranno destinati ad un non ancora noto tipo di servizio che potrebbe anche non aver nulla a che fare con i reati informatici". In particolare, spiegano i parlamentari dem, sul territorio regionale è prevista la salvaguardia, oltre che della sede compartimentale di Bologna (dove è presente la Procura distrettuale), anche degli uffici di Parma e Rimini. 

Tuttavia, rimarcano Iori, Gandolfi e Marchi, "non appare plausibile pensare ad una ripartizione territoriale con una sezione per l'Emilia ed una per la Romagna, poichè in realtà non potranno essere variate le competenze territoriali per i moltissimi reati compiuti tramite il web e pertanto i cittadini di Parma avranno un ufficio specializzato su indagini di tale tipo a differenza di quelli di Reggio Emilia o di Modena".

Una prima indicazione sulla volontà del Viminale nel proseguire con le chiusure è arrivata dal viceministro all'Interno Filippo Bubbico: "Il piano di razionalizzazione - precisa Bubbico - punta a concentrare le più spiccate e qualificate risorse professionali nei compartimenti dei capoluoghi regionali e nelle sezioni provinciali in cui operano Procure con competenza nei reati informatici". Ma "le professionalità attualmente in servizio presso le sezioni continueranno a operare sul territorio, prevedendo tale rimodulazione un loro impiego nei reparti investigativi delle locali Questure", aggiunge.

(DIRE)

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