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Pedofilia: adescava giovanissimi in chat, scoperto dalla PolPost

Due arresti da parte della PolPost: in carcere un 30enne che in chat si fingeva una ragazzina 14enne per adescare giovanissimi. Scoperto 35enne modenese grazie a video pedopornografico "tracciato"

"Papà, ho trovato la ragazza su internet". Invece, dietro a questa ragazzina di 14 anni, si celava un 30enne. Così è scattata la denuncia alla Polizia Postale di Modena, la quale, nei giorni scorsi ha provveduto a fare scattare le manette per un insegnante di sostegno ferrarese. Questo uno dei due arresti annunciati oggi da Salvatore Calabrese, Comandante della Sezione Polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Modena.

FALSA IDENTITA' - L'arrestato, un single che viveva in casa con i suoi genitori, era stato denunciato aveva adescato un 12enne modenese inviandogli in chat foto chiaramente scaricate da internet in modo tale accreditare la propria falsa identità: in cambio, si era fatto inoltrare dal giovanissimo alcune foto intime. Il padre del ragazzino, insospettito da questa "relazione", ha controllato la cronologia del computer e non ci ha pensato due volte a recarsi negli uffici della Polizia Postale di strada Nazionale Canaletto Centro. La perquisizione della Polizia di Stato ha consentito di accertare il possesso, da parte del ferrarese, di 471 file pedopornografici. Gli agenti agli ordini del Comandante Calabrese stanno portando avanti ulteriori accertamenti: all'interno del pc utilizzato dall'arrestato sono stati rinvenuti file multimediali autoprodotti ricavati da alcune conversazioni in webcam con diversi giovanissimi. L'arrestato, infine, è stato trasportato al carcere di Ferrara.

FILE TRACCIATO - Il secondo arresto è stato eseguito il 29 febbraio scorso e ha colpito un libero professionista 35enne di Modena, single che vive con i genitori: l'uomo era finito al centro delle attenzioni delle indagini portate avanti dalla Procura di Reggio Calabria sullo scambio di materiale pedopornografico (lunedì la stessa Procura annucerà i risultati ottenuti da questa operazione condotta su vasta scala). Il 35enne è stato scoperto grazie al download di un filmato a contenuto pedopornografico debitamente tracciato dai tecnici della PolPost. "È la nostra specialità monitorare file di questo tipo - ha affermato il Comandante Calabrese - Ciò ha permesso di rintracciare il download fatto da questo soggetto da soggetti di altre province". Impressionante lo spettacolo della perquosizione: "Abbiamo rinvenuto oltre 7500 file pedopornografici dove vengono riprodotti bambini di tutte le età sottoposti ad ogni tipo di violenza", ha concluso Calabrese. In quest'ultimo caso, però, sarà difficile capire o meno la presenza di materiale autoprodotto. Sottoposto agli arresti domiciliari, al 35enne è stato sequestrato il computer.

INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE - Quest'ultimo arrestato non è stato l'unico nella provincia di Modena ad avere scaricato un file "sotto osservazione" da parte della Polizia di Stato: cinque uomini (tutti modenesi), infatti, sono stati denunciatia piede libero, dato che la perquisizione domiciliare non ha portato al rinvenimento di altro materiale compromettente. Il Comandante Calabrese ha ricordato l'importanza dell'opera di informazione e sensibilizzazione svolta negli istituti scolastici e, soprattutto, in famiglia: "Ogni anno organizziamo incontri e iniziative nelle scuole medie per informare i giovanissimi dei rischi a cui vanno incontro quando sono su internet - ha ricordato il Comandante - Ancora più importante è l'attenzione rivolta dal genitore a ciò che combinano i figli al computer: nel primo arresto, per esempio, se non ci fosse stata la denuncia del padre, oggi avremo un soggetto molto pericoloso ancora a contatto con degli studenti".

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