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Cronaca

“Permesso di soggiorno? Torni la prossima volta", anagrafe di Modena sotto accusa

"La richiesta di iscrizione anagrafica per i migranti viene rimandata a data da destinarsi: perché?". Se lo chiede il gruppo Per Me Modena, che ha presentato un'interrogazione al sindaco Muzzarelli per fare luce sulla burocrazia negli uffici comunali

“Permesso di soggiorno? Torni la prossima volta oggi non siamo in grado di fornirglielo” Sembra essere questa, rileva Per me Modena, la risposta che ultimamente viene data ai migranti negli uffici comunali. “Perché se così fosse quegli stranieri, in situazione  precariache vorrebbero mettersi a cercare un lavoro o avrebbero la possibilità di un lavoro sono costretti al palo della burocrazia. E anche le imprese non sembrano ben informate a riguardo Ci aspettiamo chiarimenti ed eventuali provvedimenti da parte di Sindaco e Giunta a riguardo. A noi risulta che ormai pare essere diventata la prassi il rimandare al domani o a data destinarsi”.

Il gruppo consigliare di Bepi Campana e Marco Chincarini non manca di far notare al primo cittadino che, secondo lo SPRAR del Ministero dell’Interno, l’iscrizione anagrafica e la residenza nel nostro ordinamento costituiscono un diritto del cittadino. “L’iscrizione anagrafica rappresenta un passo fondamentale al processo d’integrazione e i richiedenti asilo, ottenuto il permesso di soggiorno, dopo due mesi possono firmare un contratto di lavoro. È nostro interesse capire quindi i motivi di eventuali tali lungaggini se presenti, e fondamentale la loro rimozione.” 

Il tema non è affatto semplice e spesso le difficoltà burocratiche non facilitano la situazione. Nell'interrogazione a Muzzarelli il gruppo aggiunge: “Come pure occorrono opportuni chiarimenti rispetto al fatto che ai richiedenti asilo spitati nello SPRAR viene concessa l'iscrizione anagrafica (risposta del Sindaco ad interrogazione consiliare di 16 marzo 2017) mentre pare non essere così per quelli ospitati nei CAS. Dobbiamo ricordare quindi che le “Linee guida sul diritto alla residenza”, è considerata dimora abituale il luogo in cui il richiedente asilo si trova dopo tre mesi di permanenza, perciò, in molti casi, anche i CAS. Utili anch’essi ai fini dell’iscrizione anagrafica, secondo anche la circolare del 17 agosto 2016, diramata dal ministero degli interni. O forse siamo in presenza di migranti di serie A e B?”

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