Agguato con l'acido, nuova perquisizione a casa del medico
Stamattina i Carabinieri hanno condotto un sopralluogo per recuperare documentazione privata del dott. Stefano Tondi, sia nell'abitazione di Vignola, sia presso l'ufficio di Baggiovara. Intanto migliorano le condizioni di salute
A due settimane esatte dall'aggressione subita da Stefano Tondi, il 60enne direttore dell'Unità Operativa di Cardiologia dell'ospedale di Baggiovara, i Carabinieri del nucleo operativo e della tenenza di Vignola hanno condotto stamattina una doppia perquisizione, nuovo passo in avanti nella complicata indagine che punta a rintracciare l'aggressore.
I militari, insieme al figlio del medico, Michele, hanno fatto visita all'abitazione della famiglia, nelle campagne appena fuori Vignola. Obbiettivo degli inquirenti, su mandato della Procura, sono stati documenti e contenuti informatici relativi alla vita privata del dottor Tondi. Stessa operazione ha riguardato anche l'ufficio del cardiologo presso l'Ospedale di Baggiovara, dove è stato scandagliato il computer.
Pare infatti che l'attenzione dei Carabinieri si sia spostata dall'ipotesi di una "vendetta" legata a qualche episodio professionale di Tondi più verso la sfera sentimentale e privata del dottore. Ancora presto, tuttavia, per parlare di indirizzi certi nelle indagini, sulle quali l'Arma e il Pm Enrico Stefani mantengono il più assoluto riserbo.
Intanto lo sfortunato protagonista dell'agguato notturno del 10 novembre scorso rimane ricoverato al Policlinico di Modena. Il paziente è seguito dall’Oculistica, Diretta dal prof. Gian Maria Cavallini e dalla Dermatologia diretta dal prof. Giovanni Pellacani, i quali sottolineano come le condizioni cliniche del collega siano in ulteriore miglioramento, sia dal punto di vista dermatologico sia da quello oculistico. Lo stesso Tondi, ieri, ha voluto indirizzare a conoscenti e colleghi un videomessaggio.
