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Cronaca

Pesca Modena, nel calendario le specie da tutelare

Tra le specie assolutamente non pescabili in tutti i corsi d’acqua figurano il barbo canino, il gobione, lo spinarello, il panzarolo e la lasca. Vietato anche catturare le rane

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Il calendario ittico provinciale conferma l’elenco delle specie considerate a rischio estinzione o da tutelare, non pescabili o per le quali sono previsti forti limitazioni alla pesca. Tra le specie assolutamente non pescabili in tutti i corsi d’acqua figurano il barbo canino, il gobione, lo spinarello, il panzarolo e la lasca (novità di da quest’anno). Vietato anche catturare le rane di qualunque specie, ad eccezione della rana toro, mentre per il gambero di fiume il divieto vale per alcune categorie di acque.

Sono pescabili, ma solo per alcuni periodi, il vairone e il luccio anche con limitazioni sui capi. Previsti limiti anche più severi rispetto al calendario regionale sulla lunghezza dei capi per cavedano, barbo comune e tinca, mentre per le carpa di peso superiore agli otto chilogrammi è previsto l’obbligo di rilascio immediato. Nel calendario provinciale sono previste anche le disposizioni per la pesca notturna alla carpa con la tecnica del “carp fishing” in acque autorizzate e con limitazioni e con obbligo di rilascio.

Sempre per garantire una migliore conservazione delle biodiversità, il calendario individua le zone di ripopolamento e frega e le zone di protezione nelle quali la pesca è vietata (ma sono consentite attività di ripopolamento e cattura) e le zone di protezione integrale dove sono vietate tutte le attività. Poi ci sono le zone a regime speciale, dove la pesca viene regolamentata secondo modalità specifiche a seconda delle caratteristiche dell’area.

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