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Cronaca Campogalliano / Via Ponte Bianco

Ancora tensione alla Ceramica Opera, picchetto SI Cobas ai cancelli

Alcuni manifestanti stanno protestando dall'alba di oggi davanti allo stabilimento di Camposanto, per condannare quello che il sindacato definisce "licenziamento politico" di un proprio iscritto

I lavoratori iscritti al sindacato autonomo Si Cobas hanno riaperto il fronte di lotta presso la ceramica Opera di Camposanto, già teatro di proteste nei mesi passati. Dall'alba di oggi, infatti, una ventina di manifestanti si sono radunati davanti ai cancelli di via Ponte Bianco con bandiere e striscioni, cercando di impedire l'accesso dei camion allo stabilimento.

Le rivendicazioni del sindacato riguardano quelli che definiscono "licenziamenti politici": Si Cobas denuncia infatti una condotta antisindacale dell'azienda, volta ad impedire le attività all'interno della ditta. "La storia della lotta contro questo licenziamento politico risale ad oltre un anno fa. Harbi, un operaio che per 14 anni ha lavorato in questa azienda, sceglie il SiCobas nei primi mesi del 2017. - spiega il sindacato in una nota - Il polo ceramico è di grande rilevanza economica per la città di Modena e la preoccupazione di Confindustria rispetto al possibile ingresso del SiCobas è molto alta. Harbi riesce a fare iscrivere oltre 20 colleghi in questa ceramica e questo lo fa diventare 'un problema'".

Il sindacato quindi denuncia: "Improvvisamente iniziano ad arrivare lettere di richiamo, ma è difficilissimo produrre documenti sensati contro un lavoratore così esperto. Durante il turno notturno è da solo, controlla il forno e allora si cercano di costruire tutti i richiami in quei momenti.
Quella più significativa è un richiamo fatto per un errore in sua assenza. Il lavoratore del turno precedente sbaglia, ma è Harbi a subire il richiamo. All'incontro sindacale Harbi porta il foglio presenze con cui dimostra la sua estraneità ai fatti. La lettera di richiamo successiva è perché... all'incontro ha portato il foglio presenze che ha portato dal reparto all'ufficio. Dopo questa sequenza ininterrotta, per quanto assurda, arriva il licenziamento".

Il SiCobas provinciale ha reagito giò in passato con proteste in strada e quello di oggi è infatti il settimo sciopero davanti alla azienda. Intanto prosegue anche l'iter giudiziario contro il licenziamento, ma, aggiunge il sindacato "Harbi è sotto sfratto e non c'è tempo per attendere perché senza busta paga non si affitta nulla".

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