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Cronaca Via Divisione Acqui / Via Divisione Acqui

L'emporio solidale Portobello passa in gestione a Porta Aperta

Sarà l'associazione della Caritas diocesana ad occuparsi del progetto avviato anni fa dal Centro Servizi per il Volontariato

Dal 1° luglio 2017 Porta Aperta è succeduta ad Asvm – Associazione Servizi per il Volontariato di Modena - nella gestione di Portobello, emporio sociale di Modena.  “In quattro anni l’emporio sociale è diventato il fiore all’occhiello del welfare di comunità di Modena. Imprese, volontari e terzo settore sono coinvolti nel progetto e siamo molto contenti che continui a crescere la partecipazione attorno all’idea di Portobello” dichiara Luca Barbari, presidente di Porta Aperta, nuovo ente gestore del progetto.
 
La firma degli accordi con il Comune di Modena è giunta al termine di un percorso cominciato all’inizio del 2017, all’indomani della delibera da parte di Asvm di affidare la gestione di Portobello a una rete di associazioni di cui Porta Aperta è capofila. “Asvm continuerà ad essere partner dell’emporio sociale e delle associazioni di volontariato del territorio, per supportarle nello sviluppo di progettualità e reti” afferma il presidente Asvm Paolo Zarzana.  

“Portobello - spiega l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli - rappresenta un progetto di comunità. Non è solo un emporio dove trovare generi di prima necessità, è soprattutto un luogo di incontro, di cura e di scambio per le famiglie. E’ per questo che intorno a Portobello si è sviluppata una fitta rete di solidarietà animata dai volontari che si adoperano nelle raccolte alimentari e gli stessi utenti sono diventati in tanti casi volontari. Ora la gestione passa a un gruppo di associazioni che continuerà su questa strada e sarà capace di catalizzare altre energie positive, di crescere e di continuare a fare scuola anche fuori Modena".

Nel 2016, Portobello ha raggiunto 466 famiglie: per 268 di queste, si è trattato di un primo accesso, segno che intercettare nuovi nuclei in condizione di vulnerabilità socio-economica rimane una delle prerogative fondamentali dell’emporio.

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