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Cronaca

Preghiera congiunta e fratellanza per una vera Pasqua di risurrezione

Nel consueto incontro con la stampa, il vescovo di Modena, Monsignor Erio Castellucci ha ribadito la centralità degli eterni valori di amore, misericordia e comprensione nell'edificazione di un futuro migliore

Estremamente vivo, quest'anno, l'interesse dei giornalisti per il consueto incontro di Pasqua con il vescovo di Modena Erio Castellucci, occasione di un caloroso scambio di auguri, ma, soprattutto, fondamentale per cogliere in profondità il senso di una parola spesso traviata: la pace.

Tema su cui, oltre che nel messaggio pastorale, il prelato ha posto un particolare accento anche durante la conversazione con la stampa proseguendo, di fatto, l'intervento tenuto, presso la Parrocchia della Beata Vergine Addolorata, alla presenza del Sindaco Giancarlo Muzzarelli e degli esponenti delle maggiori comunità religiose modenesi. "La preghiera congiunta di ieri sera - ha dichiarato Don Erio - è stata quanto mai importante per saldare ulteriormente la fattiva collaborazione tra le diverse fedi in un periodo storico in cui la speranza sembra declinare. Proprio per questo siamo chiamati a mettere insieme ogni nostra forza per ribadire la centralità di Dio, massima espressione di amore e misericordia per cristiani, ebrei, islamici e per qualunque confessione improntata all'armonia universale."

IL MESSAGGIO DI AUGURI DEL VESCOVO

Le devastazioni che, oggi, scuotono l'Europa e parte degli altri continenti non devono annichilire, bensì provocare un desiderio di rinascita in nome dell'imprescindibile principio di fratellanza. "Prestare il fianco alle facili strumentalizzazioni - a parere del vescovo - ci espone al gravissimo rischio di confondere, ad esempio, la teologia mussulmana con il terrorismo dell'Isis. Credo, perciò, che il nostro compito sia quello di ripartire per la ricostruzione delle coscienze, operando con qualsiasi strumento a disposizione e senza dimenticare il prezioso valore della dignità. Le reazioni di pancia, ad avvenimenti come quelli di Bruxelles e Parigi, non può che produrre ulteriore violenza. Ritengo, invece, indispensabile riaffermare il rispetto del prossimo, la comprensione delle legittime diversità, nonché la priorità del dialogo. In questo quadro, il ruolo educativo delle parrocchie pare ancor più che in passato di grande rilevanza."

Dividere e distruggere, verbi fin troppo ricorrenti, non devono trovare terreno in un campo già tragicamente martoriato. "All'uomo - ha concluso Don Erio - è stato dato il libero arbitrio, e a tutti noi spetta, dunque, il compito di favorire la crescita di una consapevolezza protesa verso il bene comune." Un monito a cui pensiamo sia giusto associarci affinché questa Pasqua sia davvero sinonimo di resurrezione.

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