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Cronaca

Ricerca, il "Premio Coppola" a un docente Unimore

Il prof. Michele De Luca insignito del “Premio Luigi Coppola – Città di Gallipoli” per la ricerca scientifica

Il premio è stato istituito nel 1997 dalla famiglia del prof. Luigi Coppola, illustre ginecologo di Gallipoli, e viene assegnato a medici e ricercatori italiani e stranieri e associazioni che si sono distinti nel campo della medicina e della biologia non solo dal punto di vista scientifico, ma anche sociale ed economico. 

Il prestigioso riconoscimento premia i risultati ottenuti dal Centro di Medicina Rigenerativa, e in particolare dal team di ricerca del prof. Michele De Luca e della prof.ssa Graziella Pellegrini, nel campo della terapia cellulare (con centinaia di pazienti trattati in collaborazione con centri ospedalieri italiani e stranieri) e della terapia genica (con la prima sperimentazione al mondo di terapia genica ex-vivo per la cura dell’Epidermolisi Bollosa). E in particolare il successo ottenuto con l’approvazione di Holoclar, il primo farmaco al mondo che ha come principio attivo le cellule staminali, sviluppato in collaborazione con lo spin-off universitario dell’UniMoRe Holostem Terapie Avanzate. E premia anche l’attività del prof. De Luca come co-Presidente dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Oltre a sostenere la libertà di ricerca sulle cellule staminali embrionali (che lo ha visto anche intervenire alla Corte Europea per i Diritti nell’Uomo nella causa Parrillo contro Italia per la donazione degli embrioni per ricerca) è stato molto attivo nel sostenere la possibilità di accedere alla diagnosi pre-impianto per le coppie fertili portatrici di malattie genetiche. 

“Sono molto onorato di aver ricevuto questo premio, assegnato in passato a scienziati di chiara fama come Rita Levi-Montalcini – ha dichiarato il prof. Michele De Luca di Unimore - e di avere avuto la possibilità di intervenire al Congresso Nazionale dell’Associazione Andrologi Italiani. Anche se il mio impegno scientifico è legato principalmente allo sviluppo di terapie avanzate per la cura degli epiteli di rivestimento, sono convinto che un approccio multidisciplinare sia fondamentale per affrontare le nuove sfide della scienza medica in tutti i campi, incluso quello della medicina riproduttiva. La genetica e la diagnostica hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni ed è giusto è doveroso che a beneficiarne siano tutti, inclusi i nuovi nati. Il diritto alla salute è un valore imprescindibile ed è l’unico modo, ritengo, per raggiungere lo scopo che il convegno si prefigge: arrivare ad avere davvero una ‘coppia senza barriere’, né fisiche né mentali”.

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