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Cronaca

Studio sulle proteine da shock termico, premio internazionale per una ricercatrice Unimore

Parla modenese l’edizione 2017 del Premio Ferruccio Ritossa assegnato per la carriera di un giovane ricercatore dall’associazione scientifica Cell Stress Society International. E’ Serena Carra che ha ricevuto il riconoscimento in occasione dell’ottavo congresso di questa società scientifica tenutosi a Turku

Ad una ricercatrice modenese di Unimore, la prof.ssa Serena Carra del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze della Facoltà di Medicina e Chirurgia, il Premio alla carriera per giovani ricercatori intitolato allo scienziato italiano Ferruccio Ritossa. Il prestigioso riconoscimento le è stato attribuito dall’associazione scientifica Cell Stress Society International (CSSI) nei giorni scorsi a Turku (Finlandia), in occasione dell’ottavo congresso internazionale “Stress Response in Biology and Disease”.

Parole di apprezzamento per questo riconoscimento sono state espresse alla ricercatrice dal Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano che ha affermato: “Questo premio conferma la validità della politica che persegue il nostro Ateneo nei confronti dei giovani ricercatori migliori. Il nostro obiettivo è di fornire loro condizioni di carriera e di studio tali da riconoscerne a pieno il valore ed il merito scientifici”.  

Nella stessa occasione, la prof.ssa Serena Carra è stata nominata membro della società per “i suoi eccellenti risultati scientifici, nonchè per l’eccellente lavoro svolto in qualità di organizzatore del congresso scientifico internazionale sulle piccole proteine da shock termico (sHSP) tenutosi a Bertinoro lo scorso ottobre 2016, ed in qualità di co-editore della rivista specializzata sulle sHSP e di reviewer esterno per la rivista Cell Stress And Chaperones (CSAC)”.  
 
“Sono estremamente onorata nel ricevere questo premio alla carriera – ha affermato la prof.ssa Serena Carra - innanzitutto perché esso rappresenta un riconoscimento da parte dei colleghi internazionali dell’importanza dei risultati scientifici che ho ottenuto dal 2005 ad oggi. Il fatto che il premio sia in onore di Ferruccio Ritossa, professore e scienziato italiano che scoprì l’esistenza di una risposta allo stress termico, rende questo premio ancora più importante per me. L’identificazione della risposta allo stress termico da parte del prof. Ritossa ha rivoluzionato il nostro modo di concepire e capire come le cellule rispondono a condizioni di stress, dall’aumento della temperatura corporea, alle infezioni da parte di agenti esterni, all’esposizione ad agenti tossici. Gli studi del prof. Ritossa e di numerosi altri colleghi hanno permesso successivamente di scoprire come le proteine da shock termico, sulle quali la mia ricerca si concentra, siano fondamentali non solo in risposta a questi stimoli, ma anche durante lo stesso sviluppo degli organismi e come esse partecipino allo sviluppo di numerose patologie umane, dal cancro alle malattie neurodegenerative e muscolari. La dettagliata comprensione delle loro proprietà e funzioni rappresenta un pilastro per la comprensione dello sviluppo di queste patologie umane e contribuirà significativamente al disegno di strategie terapeutiche volte alla loro cura”.

Serena Carra - Nata a Carpi nel 1973,  si è laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche nel 1998 presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, riportando il massimo dei voti e la lode ed ha conseguito il Dottorato di Ricerca Internazionale in Neurobiologia presso l’Università di Catania. Dopo più di 10 anni di attività di ricerca in Canada ed Olanda, la prof.ssa Serena Carra, grazie al Programma Giovani Ricercatori “Rita Levi Montalcini”, è rientrata nella Università sede dei suoi studi, a Unimore, dove insegna Biologia molecolare. La prof.ssa Serena Carra ha all’attivo 44 pubblicazioni a stampa su riviste impattate e di prestigio scientifico internazionale ed ha ottenuto finanziamenti da prestigiose agenzie nazionali ed internazionali, quali Unione Europea, MIUR, Fondazione Telethon, Fondazione AriSLA, Fondazione Cariplo, Association française contre les myopathies, Ministero della Sanità e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

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