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Cronaca Campus Universitario / Via Glauco Gottardi

Neve Modena, previsioni meteo: finita la neve, resterà il freddo polare

Il meteorologo Luca Lombroso: "Resterà freddo ancora per alcuni giorni ma non sono previste altre nevicate". In città, dal 31 gennaio al 12 febbraio, sono caduti al suolo 82 centimetri di neve

Il ciclone nevoso “Lucina” si allontana e le schiarite notturne hanno fatto scendere il termometro del Campus universitario di Ingegneria, alla periferia di Modena, ad un ragguardevole valore minimo di -10.7°C,  pressoché simile ai valori registrati in campagna e nella bassa modenese. Il freddo pungente non ha risparmiato il centro città, dove sul torrione orientale del Palazzo Ducale, sede della stazione storica dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Unimore, la colonnina è scesa fino a -5°C. “Resterà freddo ancora per alcuni giorni – avverte l’esperto Luca Lombroso - ma non sono previste altre nevicate. Possiamo quindi iniziare a dare uno sguardo retrospettivo ai fenomeni di queste due intense settimane di neve e gelo”. 

ONDATA DI GELO - Il solo strumento per rilevare l’altezza neve è, seguendo apposite linee guida, un semplice righello. “La misura neve infatti non è facilmente automatizzabile e preferibilmente – dice Luca Lombroso - va fatta a mano”.  Ed è solo grazie al contributo di “meteo volontari”, fra cui Salvatore Quattrocchi che da anni collabora con l’Osservatorio Geofisico universitario, che si è riusciti a mantenere “viva” la serie storica della nevosità, almeno relativamente a quanto accade nella città di Modena. “Sono tante le difficoltà tecniche, logistiche e, di questi tempi, anche economiche dell’Osservatorio storico di Piazza Roma, ma non mi sarei mai perdonato di perdere la documentazione e i dati meteoclimatici della più intensa ondata di gelo degli ultimi 27 anni e una dei più lunghe e abbondanti sequenze di nevicate degli ultimi 55 anni”.  

STATISTICHE - Sono tanti i dati e gli aspetti da analizzare. Riguardo al freddo, non si è registrato alcun record assoluto e i dati raccolti sono lontani nella loro intensità da quelli delle gelate del gennaio 1985 e del febbraio 1956. Più interessanti, almeno a livello statistico, i numeri della neve, che mostrano alcune “sorprese” e curiosità interessanti. “Negli ultimi tredici giorni, dal 31 gennaio, a ieri 12 febbraio, ci sono stati 9 giorni con neve misurabile per un totale complessivo di precipitazioni al suolo di 82 cm. Per la statistica – dice Luca Lombroso -, 11 cm vanno assegnati al mese di gennaio e 71 cm a quello di febbraio”. Il 1985 fu più gelido ed ebbe lo stesso numero di giorni nevosi, ma con minore quantità di neve, 63 cm. Più nevoso invece, oltre che nettamente più gelido, il 1956: fra il 31 gennaio e il 23 febbraio si contarono 11 giorni di nevicate con complessivi   104 cm, sparsi però su un periodo più lungo di 24 giorni. Mensilmente invece questo febbraio 2012 con i suoi 71 cm è il mese più nevoso dal dicembre 1963, allorché caddero complessivamente 76 cm di neve. “Per ora – commenta Luca Lombroso - l’inverno 2011/12 si è arrestato a 82 cm di neve. Straordinariamente nevoso fu 2003/04, con 93 cm, di cui 40 cm in un solo giorno con la grande nevicata del 28 febbraio 2004 e meglio fece il 2009/10, con 113 cm. Con tutte le dovute cautele, a mio avviso, si sta confermando un aumento di eventi estremi nevosi: o non nevica, o nevica fin troppo”.

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