rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Si apre il processo per la morte in fabbrica di Laila El Harim, ammesse tutte le parti civili

Primo atto del procedimento, che si è già aggiornato ad una futura udienza al 13 ottobre prossimo. La famiglia chiede una pena congrua che sia anche un "monito"

Oggi in Tribunale a Modena udienza preliminare del procedimento penale per l’infortunio costato la vita all’operaia 40enne di Bastiglia, Laila El Harim, presso la ditta Bombonette di Camposanto. Come si ricorderà, la lavoratrice di origine marocchina, ma in Italia da oltre vent’anni, lo scorso 3 agosto era rimasta incastrata e schiacciata in una fustellatrice nell'azienda di packaging nella quale era stata appena assunta. 

A conclusione delle indagini preliminari, il Pubblico Ministero della Procura modenese già titolare del procedimento penale, la dott.ssa Maria Angela Sighicelli ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ipotesi di reato di omicidio colposo con l’aggravante di essere stato commesso con la violazione delle norme antinfortunistiche per Fiano Setti, fondatore e legale rappresentante della ditta nonché datore di lavoro, e di Jacopo Sett in qualità di delegato alla Sicurezza, e anche per la Bombonette srl in quanto soggetto giuridico.

Ai due imprenditori il Sostituto procuratore ha contestato, in sintesi, di non aver tenuto conto del rischio di contatto dei lavoratori con gli organi in movimento durante l’uso delle fustellatrici; di più, per un risparmio sui tempi di lavorazione, e quindi per trarne profitto, di aver fatto installare nel macchinario, al posto della prevista protezione statica fissa, dei “pareggiatori” regolabili manualmente, consentendone così l’avvio anche in presenza di un operatore al suo interno. In aggiunta, vi è la questione della mancata formazione di legge circa l'uso del macchinario che la 40enne avrebbe dovuto seguire.

Riscontrando la richiesta, il Gup del Tribunale, dott.ssa Barbara Malvasi, ha fissato l’udienza preliminare per oggi, nel corso della quale si sono affrontate le questioni preliminari relative alle costituzioni di parte civile. Il giudice ha accolto tutte le richieste al riguardo dell’avv. Dario Eugeni, del Foro di Bologna, che assiste i genitori e i fratelli della vittima unitamente a Studio3A-Valore, a cui tutta la famiglia di origine di Laila si è rivolta attraverso la consulente legale Sara Donati.

E’ stata ammessa e confermata la costituzione di parte civile sia nei confronti dei due imputati sia quella, che è stata a lungo oggetto di discussione, nei confronti di Bombonette. Autorizzata anche la citazione da parte dell’avv. Eugeni, che procederà entro il 30 giugno, del responsabile civile, ossia la compagnia di assicurazione dell’impresa, Allianz.

Per consentire ai legali degli imputati di esaminare gli atti di costituzione dei familiari e le relative istanze il giudice ha quindi concesso un rinvio di alcuni mesi, aggiornando l’udienza preliminare al 13 ottobre 2022: in quella sede il nuovo Pubblico Ministero assegnatario del fascicolo formulerà le sue richieste di condanna ed è questo che più preme ai genitori e ai fratelli, una famiglia unita che chiede innanzitutto "che sia resa giustizia a Laila, che l’autorità giudiziaria confermi e persegua le gravi imputazioni contestate ai datori di lavoro e che una pena congrua possa diventare anche un monito per evitare il ripetersi di queste tragedie, affinché il sacrificio della loro cara non sia stato del tutto vano".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Si apre il processo per la morte in fabbrica di Laila El Harim, ammesse tutte le parti civili

ModenaToday è in caricamento