Uccise la moglie a Montese, il marito a processo in Corte d'Assise
Grazio Lancellotti è stato rinviato a giudizio per l'omicidio della moglie Anna Bernardi, avvenuto lo scorso novembre. L'uomo era stato dichiarato incapace di intendere e di volere
In una delle settimane più buie nella storia della cronaca locale, la notte tra il 17 e il 18 novembre scorso la vita di Anna Bernardi, 67 anni, è stata stroncata per mano del marito Grazio Lancellotti sotto il tetto che per anni avevano condiviso.
L'uomo, che dopo l'omicidio aveva tentato di togliersi la vita, aveva ammesso l'atrocità agli inquirenti senza sottrarsi da quelle responsabilità che ora parrebbero attenuate dal riscontro di una patologia di carattere psichichiatrico.
A dimostrazione di ciò, dall'incidente probatorio svoltosi durante le indagini preliminari, è emerso che l'uomo - al momento della commissione del fatto - fosse incapace di intendere e di volere. Non essendo imputabile, Lancellotti avrebbe dovuto quindi essere prosciolto: se non che, nella stessa sede, il 71enne è stato dichiarato pericolso, il che significa che l'episodio potrebbe ripetersi.
La possibilità di recidiva in questo modo paventata, è stata arginata dall'applicazione della misura di libertà vigilata presso la Casa di Cura di Villa Igea; il che ha però di fatto impedito che il Giudice per le Indagini Preliminari potesse emettere una sentenza di non luogo a procedere per non imputabilità.
Essendo imputato con l'accusa di omicidio, aggravato dal fatto che la vittima fosse la moglie, l'uomo non ha inoltre potuto beneficiare del rito alternativo, in ottemperanza di una recente riforma legislativa che preclude il giudizio abbreviato per i delitti puniti con la pena dell'ergastolo.
A decidere per l'eventuale proscioglimento sarà quindi la Corte d'Assise di Modena, davanti alla quale Lancellotti è stato rinviato a giudizio il prossimo autunno. Al suo fianco ci sarà l'Avv. Monica Reggiani, difensore dell'imputato dall'inizio della vicenda.