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Cronaca

Cpl Ischia, la Procura pecisa: "Sentenza annullata per prescrizione del reato"

Masini: "La Corte di Cassazione ha infine dichiarato prescritto per il decorso del tempo, e non per insussistenza della condotta illecita"

La Procura della Repubblica di Modena interviene per una precisazione in merito alla sentenza della Corte di Cassazione sul processo circa la presunta corruzione che vedeva coinvolti gli ex vertici di Cpl Concordia sul caso della metanizzazione di Ischia. Il Procuratore capo dott. Luca Masini evidenzia come la Suprema Corte non abbia annullato la sentenza di condanna della Corte d'Appello di Bologna in relazione al reato di istigazione alla corruzione per insussistenza del reato, ma per intervenuta prescrizione del reato.

Si riporta in estratto il dispositivo della suddetta sentenza della Suprema Corte: "...annulla senza rinvio la sentenza impugnata, limitatamente al reato di cui al capo b), nei confronti di Vetrini Nicola, Ferrandino Massimo e Casari Roberto per essere detto reato estinto per prescrizione ed elimina, quanto al Casari, la relativa pena di mesi 10 e giorni 20 di reclusione. rigetta nel resto il ricorso di Casari Roberto. annulla la sentenza impugnata nei confronti di C.P.L. Concordia Soc. Coop con rinvio ad altra sezione della Corte di appello di Bologna. rigetta i ricorsi di Simone Francesco e Rinaldi Maurizio che condanna al pagamento delle spese processuali."

La Procura di Modena smentisce quindi quanto riportato sul nostro articolo del 28 aprile: "Invero l'iniziale imputazione di corruzione per esercizio della funzione, veniva riqualificata dai Giudici d'Appello in "istigazione alla corruzione", reato che la Corte di Cassazione ha infine dichiarato prescritto per il decorso del tempo, e non per insussistenza della condotta illecita. Quanto ai reati fiscali, la sentenza di Appello aveva già escluso, in riforma parziale della sentenza del Tribunale di Modena, il delitto di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti assolvendo sul pulito l'imputato Casari Roberto, confermando la condanna del predetto e di Simone Francesco e Rinaldi Maurizio per il delitto di emissione di fatture per operazioni inseistenti; detta condanna è stata confermata dalla cassazione con la sentenza definitiva pronunciata il 27/04/2022. In forza della suddetta sentenza della Corte, l'imputato Casari Roberto è stato condannato con sentenza definitiva alla pena finale di un anno ed otto mesi di reclusione per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti in concorso con Simone Francesco, condannato alla pena di anni due di reclusione, e con Rinaldi Maurizio condannato alla pena di un anno e due mesi dì reclusione".

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