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Cronaca

Ospitare un profugo a casa propria? Parte il progetto per le famiglie modenesi

Martedì 12 aprile prende il via un percorso formativo rivolto a nuclei familiari interessati a ospitare un richiedente asilo. Il progetto nasce da volontariato e Comune e prevede sostegno all'accoglienza e un rimborso spese

Prende il via martedì 12 aprile un percorso informativo e formativo rivolto a famiglie interessate a conoscere il progetto WelcHome, una nuova forma di accoglienza in famiglia rivolta a rifugiati e richiedenti asilo che potrà essere sperimentata anche a Modena. Al progetto, che nasce dalla partnership di mondo del volontariato, associazionismo, terzo settore e assessorato al Welfare del Comune di Modena possono partecipare famiglie disponibili a ospitare un rifugiato per un periodo di circa sei mesi, in un percorso di ospitalità condiviso e guidato.

Il primo dei tre appuntamenti formativi si svolgerà alle 20.30 alla Palazzina Pucci, dove sono in programma altri due incontri, il 19 e 26 aprile. L’accoglienza è rivolta a persone che rientrano nel Sistema nazionale di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar) nel cui ambito il Comune mette a disposizione 65 posti di accoglienza per richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale. Complessivamente durante l’anno vengono accolte circa 110 persone di cui la maggioranza sono giovani con età inferiore ai 30 anni, provenienti soprattutto da Afghanistan, Mali e Siria. La permanenza media nel progetto è di circa 6 - 8 mesi e prevede che, attraverso una rete di servizi di orientamento e informazione, si accompagni la persona verso l’autonomia e l’integrazione. Inoltre, dallo scorso anno il Comune aderisce a un progetto, anche questo ministeriale, rivolto specificamente ai minori.

In alcuni casi, per la giovane età, le condizioni sanitarie e i traumi vissuti, oltre ai collaudati percorsi di ospitalità, assistenza, apprendimento della lingua italiana e formazione, può essere necessaria l’accoglienza in una famiglia in grado di rispondere ai bisogni affettivi e di guida. “WelcHome”, che nasce sulla scorta di analoghe esperienza condotte in altre città, Torino innanzitutto, intende offrire un’opportunità in più all’interno di una rete di percorsi consolidati, attraverso la sperimentazione di un percorso di accoglienza che pone al centro le relazioni e la solidarietà. Fondamentale sarà il ruolo del volontariato nel costruire una rete in grado di fornire alle famiglie supporto affettivo e funzioni strumentali, cioè un aiuto concreto nelle attività pratiche, dall’avvicinamento al lavoro all’accompagnamento per il disbrigo delle pratiche.

Ai nuclei familiari che si propongono per l’esperienza verrà assicurato il supporto informativo e formativo iniziale e un sostegno continuativo di consulenza durante il percorso per gli aspetti organizzativi, relazionali e psicologici a seconda delle esigenze che dovessero presentarsi. Inoltre, per non precludere a nessuno la possibilità di accogliere, potrà essere fornito un rimborso spese grazie al sostegno al progetto della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

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