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Cronaca Caduti in Guerra / Viale Martiri della Libertà

La protesta dei terremotati: il comitato Sisma.12 nuovamente in strada

"Sabato pomeriggio andremo direttamente noi cittadini dal prefetto, che rappresenta il Governo nei territori, per reclamare ciò che ci spetta". Appuntamento alle 15 davanti alla Prefettura in viale Martiri della Libertà

“Striscioni, cartelloni, fischietti e tutto ciò che serve per far sentire meglio la nostra voce”. Ed è la voce del Comitato Sisma.12 che per domani a Modena ha organizzato un SIT-IN: ore 15, davanti alla Prefettura, Via Martiri della Libertà. I cittadini andranno dal prefetto a chiedere: snellimento delle pratiche da consegnare ai comuni, ricostruzione finanziata al 100%, rinvio delle tasse a giugno 2013”.
“Dato che il commissario Vasco Errani non ottiene nulla dal Governo, anzi, ci dice che è stato un gran risultato ottenere un trattamento di serie B, andremo direttamente noi cittadini dal prefetto, che rappresenta il Governo nei territori, per reclamare ciò che ci spetta”.

Dal Governo contrariamente a quanto si era immaginato, non sono, infatti, arrivate soluzioni adeguate ai bisogni dei lavoratori residenti nell'area del sisma. Non basta l’80% di contributi delle banche, considerati tra l’altro virtuali. I cittadini vogliono una copertura del 100% per far fronte a tutti i disagi del terremoto. Sono stati definiti virtuali i contributi delle banche in quanto "presentato e autorizzato il progetto di recupero dell'abitazione danneggiata, il terremotato va in banca per chiedere i contributi e saldare fino all'80%.

La banca mette a disposizione un finanziamento agevolato (un mutuo a tutti gli effetti) che dovrà essere rimborsato in rate alla banca stessa e contrariamente a quanto si pensa o si è sentito dire, è il terremotato a dover restituire il finanziamento e non lo Stato. Il terremotato maturerà un credito d'imposta pari alla rata di mutuo che ha pagato che potrà utilizzare esclusivamente in compensazione con altri tributi, ammesso che ne abbia, altrimenti perderà il beneficio".

Tributi come Irpef, addizionali regionali e comunali, Imu e contributi Inps. Tuttavia ci sono alcuni dettagli non proprio tali: se il terremotato non ha redditi o ne ha in misura insufficiente non riuscirà a recuperare il credito d'imposta, inoltre la "regola" vuole che prima si paga la rata del mutuo, poi si compensa. Dal Comitato: "Non si può pretendere che la ricostruzione possa basarsi su contributi erogati non in denaro, ma sotto forma di credito d'imposta da compensare". "Dalla Regione sono arrivate verbali rassicurazioni circa un provvedimento di prossima emanazione che trasferirà il credito da compensare alla banca erogatrice del finanziamento, la quale provvederà a compensare coi propri debiti d'imposta".

Infine il Comitato Sisma.12 parla anche di rischio morte civile. Non potendo sperare nel pieno sostegno dello Stato, per i terremotati i problemi aumentano se sulla casa danneggiata dal sisma incombeva un muto. In questo caso l'8 agosto 2012, la regione Emilia Romagna ha sottoscritto un accordo col sistema bancario che impegna le banche a concedere: l'anticipazione del contributo statale (quello fino all'80%); la concessione di un mutuo che copra la quota rimanente rimasta a carico del terremotato (il teorico 20% che rimane); la possibilità, per chi aveva già un mutuo in essere, la chiusura del medesimo e la riaccensione di un nuovo mutuo che incorpori il precedente e lo integri con la quota dei costi di ristrutturazione che rimane a carico del terremotato.

C'è un grosso "ma" in proposito. Perché l'istituto di credito avrà la facoltà di decidere se il terremotato merita la concessione del credito in base alla sua possibilità futura di restituirlo. In caso negativo, il terremotato non potendosi permettere una ristrutturazione a carico suo, penserà ad un affitto con il rischio di entrare nell'elenco dei cattivi pagatori perché mancherà a qualche dovere economico (tra muto e fitto) e ciò vuol dire rischiare una morte civile. Inoltre, la sospensione di tasse e obblighi finanziari si è conclusa e adesso i cittadini si trovano forti trattenute nelle buste paga che diventano leggerissime o in molti casi addirittura c’è la possibilità di dover pagare in un'unica soluzione tutti i contributi “arretrati”. Se a ciò aggiungiamo un iter burocratico lento e prolisso, domani a Modena ce ne sarà da parlare.

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