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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Purghe nel mondo universitario in Turchia, la preoccupazione del Rettore

L'Ateneo di Modena e Reggio Emilia, unendosi alle tante istituzioni sparse per il mondo, non resta indifferente di fronte a quanto sta accadendo al mondo scolastico e universitario dopo il golpe turco

Anche Unimore si unisce alle preoccupazioni espresse dall’European University Association (EUA) e dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) per le intimidazioni che il governo della Turchia ha rivolto all’intero settore dell'istruzione, dopo il tentativo di colpo di Stato di venerdì. 

Sono stati infatti sospesi 15.200 professori, e dalla stampa si apprende  che il Consiglio per l’Istruzione Superiore (YÖK) ha ordinato le dimissioni di tutte le alte cariche delle università (1176 da quelle statali e 401 da quelle gestite da fondazioni). 

All’indomani del tentato colpo di stato militare vi è stato un sostegno globale e unanime per il governo democraticamente eletto, ma le misure introdotte oggi vanno  nella direzione sbagliata. Più che mai la Turchia ha bisogno di libertà di parola, di dibattito pubblico e aperto, come sostenuto energicamente dai suoi Atenei che sono fondati su valori  riconosciuti universalmente come i principi di libertà di ricerca e insegnamento, la libertà di espressione e  di associazione.

Unimore condanna fermamente le azione condotte contro le università e il personale universitario della Turchia ed esprime il suo sincero sostegno alla comunità accademica turca; invita inoltre tutti i governi, le università e gli studiosi europei a prendere posizione,  con la  condanna di  ogni forma di repressione,  al fine di  sostenere la democrazia in Turchia, l'autonomia e le libertà delle istituzioni accademiche per tutte le sue componenti.

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