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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Hera: dal servizio di raccolta foglie un importante contributo alla differenziata

Gli operatori sono impegnati nella pulizia di oltre 800 km di strade urbane. Grazie alla raccolta differenziata le foglie diventano compost. Secondo lo studio di Hera ‘Sulle tracce dei rifiuti’, nel 2012 è stato recuperato circa il 91% degli scarti organici e oltre il 97% di quelli vegetali raccolti su tutto il territorio servito

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

È operativo in città il servizio di raccolta foglie svolto da Hera. L’attività, in cui è impegnata una quindicina di moto spazzatrici di diverse dimensioni, si effettua in tutte le strade urbane, per un’estensione complessiva che supera gli 800 km, e nelle piste ciclabili. Il servizio si svolge a ciclo continuo e copre un arco temporale lungo, che va dall’autunno a fine gennaio, poiché la caduta delle foglie varia secondo la specie arborea. In questi giorni gli operatori sono impegnati prevalentemente nella zona sud della città, dove sono presenti essenze che in autunno perdono le foglie precocemente. Le attività sono programmate in modo da garantire tempi di raccolta molto veloci, anche perché le foglie tendono a imputridire. Condizioni meteorologiche avverse possono rendere più difficoltoso lo svolgimento efficace del servizio. Come tutti i rifiuti a base vegetale e organica, anche le foglie raccolte da Hera sono avviate agli impianti di compostaggio.

Il contributo dei cittadini alla raccolta delle foglie e degli scarti vegetali - Anche i cittadini possono contribuire attivamente alla raccolta di foglie e scarti vegetali in genere, raccolti nei propri giardini o sui frontespizi delle abitazioni, per incrementare ulteriormente la raccolta dell’organico. Queste frazioni devono essere conferite nei contenitori di colore marrone per la raccolta dei rifiuti organici, senza sacchi di plastica o altri materiali estranei. In questo modo è possibile avviarle a recupero in modo efficace. Secondo lo studio “Sulle tracce dei rifiuti” promosso da Hera in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, ben il 90,8% degli scarti organici e il 97,3% di quelli vegetali raccolti lo scorso anno su tutto il territorio servito dalla multiutility è stato effettivamente recuperato.

Il report “sulle tracce dei rifiuti” - “Sulle tracce dei rifiuti”, giunto alla sua terza edizione, è stato realizzato da Hera allo scopo di rendere trasparente il processo che segue l’impegno quotidiano di ciascuno nel fare la raccolta differenziata, comunicando informazioni chiare e puntuali sull’effettivo riciclo e recupero dei materiali raccolti. L’azienda ha quindi seguito i diversi tipi di rifiuto differenziato raccolti nel 2012 nel territorio servito, nel tragitto che separa il cassonetto dall’effettiva re immissione nel ciclo produttivo della materia recuperata. Dall’analisi è emerso che in media la quantità di rifiuti scartata dagli impianti nel processo di recupero, ad esempio perché non idonea al riciclo o perché inquinata da corpi estranei, è di appena il 6,5%. Tutto il resto, appunto il 93,5%, torna a nuova vita. I dati contenuti nel report sono verificati dal prestigioso istituto indipendente DNV Business Assurance. ‘Sulle tracce dei rifiuti’ rappresenta un’analisi unica in Italia e va nella direzione indicata dall’Unione Europea, che punta l’attenzione sulla quantità di materiale effettivamente recuperato e non più soltanto sulla percentuale di raccolta differenziata.

Le percentuali recuperate per ogni tipo di materiale - Nel 2012 è migliorato il recupero della raccolta della carta, passato dal 92,4% al 95,7% (58,7 kg/abitante). Tra i materiali con la percentuale di recupero maggiore si segnalano, oltre alla carta, il ferro (100%, 2,4 kg/abitante), i rifiuti verdi (97,3%, 63,9 kg/abitante), il vetro (94,7%, 30,6 kg/abitante), i metalli intesi come imballaggi in alluminio, acciaio e banda stagnata (92,8%, 1,4 kg/abitante), la plastica (84,9%, 24,8kg/abitante). Tutti i dati inseriti nell’opuscolo sono anche disponibili nella sezione interattiva dedicata a questo tema e navigabile sul sito web www.gruppohera.it/sulletraccedeirifiuti  . L’opuscolo sarà in distribuzione dalla prossima settimana anche alle stazioni ecologiche, negli urp dei principali comuni e ai principali sportelli clienti del Gruppo (nell’area modenese: Modena, Sassuolo e Vignola).

L’impegno di Hera nell’impiantistica al servizio della raccolta differenziata - L’incremento della raccolta differenziata va di pari passo con l’impegno di Hera per recuperare quanto più possibile dai rifiuti. In virtù di questo, sul territorio della multiutility i conferimenti in discarica si sono più che dimezzati nell’arco di 10 anni, coerentemente con quanto richiesto dall’Unione Europea, riducendosi dal 49% al 21%, un risultato addirittura inferiore alla media europea (29%), mentre la termovalorizzazione negli ultimi anni è rimasta sostanzialmente stabile al 29% circa. Coerentemente con questo impegno, Hera ha in corso un ambizioso piano di rafforzamento dell’impiantistica al servizio della raccolta differenziata, per 480 milioni di investimenti, in programma nel quinquennio 2013-2017. In quest’ambito si colloca la realizzazione di 5 biodigestori (Cesena, Rimini e Voltana (Ra) sono già operativi), impianti in cui l’innovativo sistema della digestione anaerobica trasforma i rifiuti in compost ed energia elettrica, per una produzione potenziale di energia rinnovabile di oltre 32 milioni di KWh annui complessivi, pari al fabbisogno di oltre 35.000 persone e a un risparmio di emissioni in atmosfera di 17mila ton. di CO2. Un secondo fronte è la realizzazione di linee per la selezione dei rifiuti differenziati dotate di lettori ottici, che consentono un risultato più veloce e preciso assicurando percentuali più alte di materiale effettivamente destinato a recupero. Le prime 4 linee (Rimini, Voltana (Ra), Modena e Ferrara) sono già state inaugurate ed è partita la realizzazione dell’ultimo tassello del progetto, che consiste nella costruzione ex novo di un impianto nell’area bolognese. 

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