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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Carpi

Guardia giurata rapinata a Carpi, basista arrestato dai Carabinieri

Stando a quanto ricostruito dalle indagini dell'Arma, sarebbe stato un collega della vittima a fornire le indicazioni utili all'assalitore per tendere l'imboscata e farsi consegnare l'incasso del Bingo

I Carabinieri della Compagnia di Carpi hanno individuato e arrestato anche il basista che ha fornito le informazioni utili al compimento della rapina dello scorso 29 ottobre 2012 a Carpi ai danni di una guardia giurata. La notte del 29 ottobre, un rapinatore solitario aveva sorpreso una guardia giurata che stava depositando l’incasso del Bingo nella cassa continua del Monte dei Paschi di Siena di Carpi facendosi consegnare i bussolotti e la pistola d’ordinanza, fuggendo poi a bordo della macchina di servizio della guardia stessa, abbandonata alcune traverse dopo il luogo del reato.

Dopo l’arresto del 14 febbraio fatto a Sassuolo del 30enne S.G. che stava per rapinare un supermercato, trovato in possesso della pistola asportata durante la rapina a Carpi alla guardia giurata, le indagini dei Carabinieri hanno permesso di capire che lo stesso soggetto era anche il responsabile materiale della rapina fatta a Carpi e hanno individuato anche il suo complice: il basista che gli aveva fornito tutti i movimenti della vittima, era anche lui guardia giurata, 24enne di Sassuolo. Le indagini hanno avuto una svolta grazie agli accertamenti telefonici del soggetto arrestato a Sassuolo, con i quali è stato possibile dimostrare non solo che era stato a Carpi prima e dopo la rapina ma anche di individuare il complice, una guardia giurata collega del rapinato, che aveva fornito tutte le informazioni utili. Il Tribunale di Modena ha emesso a suo carico un ordine di cattura ed è stato arrestato ieri dai Carabinieri.  

Nell’ambito della stessa vicenda si inserisce un altro soggetto, un 43enne amico del rapinatore che dopo aver appreso della rapina perpetrata, ricatta la fidanzata di quest’ultimo che era stata con lui a Carpi nei giorni precedenti il delitto, minacciandola di riferire tutto ai Carabinieri e le chiede 25mila euro in cambio del suo silenzio. La denuncia della donna e i successivi accertamenti permettono di ricostruire un quadro probatorio convincente a seguito del quale il Tribunale di Modena ha emesso un ordine di carcerazione anche a carico di quest’ultimo soggetto, ora detenuto presso la casa circondariale di Modena  

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