Aggressione in zona Morane, ragazzino picchiato e rapinato sulla pista ciclabile
E' accaduto nei pressi di via Pavia, lungo il percorso ciclopedonale che costeggia il parco della Resistenza. L'amarezza della famiglia che scrive al sindaco
Era la tarda serata di giovedì scorso, intorno alle ore 23.30. Un adolescente residente in zona Morane stava rientrando a casa dopo una serata trascorsa con gli amici, l'ultima "libera uscita" estiva prima dell'inizio delle lezioni scolastiche. Il ragazzo, in bici, stava percorrendo la pista ciclabile che costeggia il parco della Resistenza, tra via Bisi e via Pavia, quando improvvisamente due giovani che arrivavano in senso contrario gli hanno sbarrato la strada.
I due ragazzi, probabilmente di origine nordafricana, sono scesi dalla bici e dal monopattino su cui viaggiavano e si sono avvicinati con fare minaccioso: hanno spintonato il ragazzino e lo hanno gettato a terra. Poi lo hanno colpito con pugni al volto e al torace, allo scopo di portargli via il cellulare. I rapinatori - poco più che ventenni - si sono impossessati dello smartphone, ma non sono riusciti ad estorcere alla vittima il pin per sbloccare il dispositivo. Il ragazzo, dopo essere stato spinto in una siepe è riuscito a divincolarsi e si è visto costretto a consegnare il denaro che aveva in tasca, in cambio della restituzione del telefono.
I due si sono allontanati, mentre il ragazzo ha fatto rientro a casa malconcio. Ha raccontato l'accaduto ai genitori, che lo hanno accompagnato al Pronto Soccorso, dove è stato medicato e dimesso con una prognosi di 5 giorni per un politrauma al volto.
"Spaventa anche solo pensare a quello che sarebbe potuto succedere se i due avessero usato un coltello o se mio figlio non fosse riuscito a divincolarsi dalle percosse", commenta con apprensione la madre del ragazzo, che ha deciso di scrivere al sindaco di Modena per raccontare quanto successo e non far cadere l'episodio "nel dimenticatoio".
"Abbiamo presentato denuncia ai Carabinieri e siamo venuti a conoscenza di casi simili successi di recente nella stessa zona, sempre ai danni di giovanissimi e forse ad opera degli stessi due delinquenti - racconta ancora la madre - Per questo motivo le scrivo perché chiediamo di essere più tutelati, dobbiamo poter uscire la sera senza paura, non possiamo e non dobbiamo chiudere in casa i nostri figli mentre i due continuano indisturbati a far del male, rapinare e spaventare altri giovanissimi. L'attenzione delle autorità competenti e dell'opinione pubblica deve restare alta: quello che è successo a mio figlio riguarda la coscienza civile di tutti, dell’intero quartiere, di tutta la città".
La madre conclude con un pensiero: "Vi sembra possibile si debba arrivare a consigliare ai propri figli di percorrere strade trafficate quali via Pavia o Via Vignolese o Via Morane per evitare le ciclabili? Vi sembra possibile che con il calare della sera le persone per bene ed i ragazzi, futuro del paese, debbano temere di uscire?". Una preoccupazione purtroppo comune a tanti genitori in questi ultimi mesi in cui la cronaca locale racconta in modo incessante di episodi di violenza che riguardano proprio i più giovani e che si verificano ormai non solo nelle zone più "a rischio", ma anche in molti quartieri della città finora ritenuti più tranquilli.