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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Via per San Faustino, 113

Rapina violenta in stazione, vittima e criminali si ritrovano al Pronto Soccorso

Feriti durante l'arresto per un tentato furto, due giovanissimi ladri finiscono in ospedale e incontrano l'uomo che poco prima avevano malmenato per cercare di mettere a segno un'altra rapina

Notte di ordinaria follia per una coppia di amici di 20 e 21 anni – entrambi marocchini – che sono finiti in manette dopo una serie di crimini commessi in città. A rendere possibile l'arresto è stata una cittadina che ha notato i due malviventi in strada San Faustino, dove poco prima delle ore 4 era scattato l'allarme anti-intrusione dell'omonima palestra comunale. La residente ha fatto in tempo a vedere due individui che avevano appena infranto una vetrata per guadagnarsi l'accesso all'edificio, ma che al suono della sirena sono fuggiti in bicicletta in direzione di via Luosi.

Avvisata dalla centrale operativa, la pattuglia della Volante che si trovava in zona si è portata rapidamente sul posto ed è riuscita ad individuare i due giovani. Quando questi hanno capito che la polizia era diretta proprio verso di loro, hanno abbandonato le biciclette e tentato la fuga a piedi. Uno di loro è però rimasto ferito nella caduta ed è così finito in manette insieme al complice, nel frattempo raggiunto da uno degli agenti.

La ferita ha costretto i poliziotti ad un passaggio preventivo al Pronto Soccorso per permettere le cure al ragazzo e qui si è verificato un colpo di scena. Tra i pazienti seduti nella sala d'aspetto, infatti, si trovava anche un uomo – un modenese di 56 anni – che appena ha visto i giovani scortati dagli agenti si è infervorato, riconoscendoli come i suoi aggressori.

È così emerso che circa mezz'ora prima del colpo in strada San Faustino i due erano stati protagonisti di una tentata rapina nei pressi della stazione ferroviaria. Il 56enne era stato colpito al volto con un pugno che gli aveva anche rotto una protesi dentaria, nel tentativo da parte dei due criminali di rubargli il telefono cellulare.

La perquisizione personale dei due magrebini ha rivelato anche alcuni cacciaviti, evidentemente utilizzati come strumenti di effrazione, ma anche un teaser e un mattarello di legno. I due erano anche in possesso di una borsa marca Prada sulla cui provenienza si stanno svolgendo accertamenti. Il fermo di polizia cui sono stati sottoposti è già stato convalidato dal giudice.

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