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Cronaca Savignano sul Panaro / Via Tavoni

Rapine con asce, bastoni e martelli: duplice arresto dei carabinieri

Smantellata dall'Arma dei carabinieri una coppia di malviventi che per mesi ha seminato il panico negli esercizi commerciali Savignano, Vignola, Spilamberto e Marano sul Panaro: negli otto assalti accertati avevano raccolto un bottino di 35mila euro

Utilizzavano asce, bastoni e martelli per compiere rapine a danno di esercizi commerciali verso l'ora di chiusura. Questo il modus operandi adottato da due albanesi di 27 e 35 anni che, da giugno a settembre, hanno seminato il panico nei territori di Savignano, Vignola, Spilamberto e Marano sul Panaro. Gli stranieri, irregolari sul territorio nazionale con diversi precedenti specifici per rapina, sono stati tratti in arresto dai carabinieri a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma: a loro sono state contestate ben otto rapine che hanno fruttato ben 35mila euro di bottino.

"Il paziente lavoro investigativo - ha spiegato Stefano Savo, comandante provinciale dell'Arma - ha consentito di collocare entrambi i malviventi su tutti i luoghi su cui si sono svolti gli episodi, di constatare la continuità del modus operandi posto in essere e soprattutto di definire le relazioni che li legavano rendendo inequivocabile il loro rapporto criminoso". I rapinatori, conoscitori del territorio, erano soliti muoversi con il volto parzialmente travisato nelle ore serali, sfruttando l'oscurità, sorprendendo le vittime dopo l'orario di chiusura mentre si stavano recando alla loro auto di proprietà. Come già detto, sono stati otto le rapine accertate dagli inquirenti: il 2 giugno il bowling di Savignano, l'8 giugno il bar 3001 a Vignola, il 22 giugno il bar Lucky a Spilamberto, il 29 giugno la trattoria Ponte Guerro a Spilamberto, il 6 luglio il bar Caffè Nazionale di Marano, l'8 luglio il night club di Savignano, il 25 agosto il ristorante Gallo d'Oro sempre di Savignano e l'8 settembre il bar Mela di Spilamberto.

Determinanti per la cattura, oltre alle descrizioni fornite dalle vittime delle rapine, sono stati gli accertamenti svolti sulle celle telefoniche: l'utilizzo degli smartphone immediatamente dopo le rapine da parte di persone che li avevano ricettati non solo ha contribuito all'individuazione degli autori materiali delle aggressioni, ma anche di arrestare due modenesi: uno spacciatore trovato in possesso di 500 grammi di cocaina e un secondo uomo per sfruttamento della prostituzione.  

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